La disperazione degli imprenditori attanagliati dalla crisi economica sembra canalizzarsi in altre strade diverse da quella del suicidio. In tanti si sono già tolti la vita di fronte al disonore di vedere la propria azienda al collasso ma a Milano, qualcuno ha pensato diversamente; e invece del suicidio ha percorso la strada dell’omicidio tentado di uccidere il suo creditore. Gianfranco Bona, 50 anni, non è stato fermato dall’amicizia decennale con il farmacista 62enne Luigi Fontana; la stessa amicizia che gli aveva permesso di avere un prestito dal professionista di circa 270 mila euro; qualche giorno fa, realizzando di non poter restituire quei soldi, ha pensato ad un rimedio definitivo. Allo stesso farmacista ha chiesto del cianuro dicendogli di voler uccidere delle nutrie che aveva dietro casa, ma la sua intenzione era quella di volersi togliere la vita. Improvvisamente deve averci ripensato dato che quel veleno è finito nel crodino del suo amico all’ora dell’aperitivo. Il farmacista si è accasciato perdendo i sensi e in ospedale gli hanno riscontrato l’avvelenamento permettendo l’inizio delle indagini culminate con la sua confessione. C’è chi teme che questo sia un ulteriore drammatico viatico che gli imprenditori, stretti nella morsa della crisi, possano seguire accanendosi, anziché contro loro stessi, contro i creditori.
Ermanno Amedei