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La Bper “sposa” la Bls; l’ad emiliano a Lanciano: “Sono 130 gli esuberi ma non licenzieremo”


Nel segno della continuità; questo sembra essere il messaggio che i protagonisti dell’azione di incorporamento fatta dalla Banca Popolare dell’Emilia Romagna e che ha riguardato la Banca Popolare di Lanciano e Sulmona, hanno fatto trapelare nella conferenza stampa di oggi pomeriggio presso la sede centrale della Bls. Nella sala di rappresentanza, l’amministratore delegato della Bper, Luigi Odorici, con al fianco, il responsabile dell’ufficio personale del gruppo Giuseppe Corni e l’ex presidente della Bls, oggi presidente della divisione territoriale Guido Serafini, hanno esposto il piano industriale.

Equilibrio è stato il concetto più volte espresso nel corso del suo intervento da Odorici; equilibrio tra la necessità di sopravvivere in un momento difficilissimo e salvaguardare gli aspetti territoriali che hanno caratterizzato la vecchia gestione della Bls oggi accorpata al gruppo Bper.

A premettere, l’ad emiliano ha rimarcato la necessità della segretezza nella fase precedente all’approvazione del piano industriale 2012-2014 “Siamo una Spa e le indicazioni contenute nel piano non potevano essere rese note prima dell’approvazione dello stesso piano. Il rischio era la speculazione sui titoli azionari”. Così ha giustificato la blindatura iniziale.

“E’ la peggiore crisi degli ultimi 70 anni; diminuisce il Pil, i consumi, i risparmi, cresce la disoccupazione e la mortalità delle aziende. Lo scenario è difficile, ed è difficile dire quando se ne uscirà, ma quando ciò accadrà saremo tutti diversi. – Ha detto Odorici – Non è più possibile per nessuno stare fermi ad aspettare che la crisi passi senza far nulla; questa logica imprenditoriale porta alla morte delle aziende perché è inutile che tutto possa tornare come prima. Ciò non accadrà”. Per quando riguarda l’accorpamento l’ad ha detto: “All’estero ci sono gruppi bancari che stanno aspettando che le banche italiane affoghino per presentarsi e acquistare. Ciò si può evirare solo con l’efficienza e con il contenimento dei costi; difficile aspettarsi qualcosa dai mercati finanziari; bisogna saper gestire al meglio e valorizzare i ricavi”.

E’ stato garantito che non saranno tagliate le filiali decentrate che caratterizzano il radicamento della Bls nel territorio frentano a meno che – ha precisato l’Ad – non ci saranno uffici che non rientrino nei parametri di convenienza. La Bls, quindi, controllata per il 90,2% delle quote azionarie, perde la presidenza e il consiglio di amministrazione, e chi ricopriva quei ruoli, adesso andrà a ricoprire quelli di dirigente della divisione Territoriale e del comitato Territoriale. L’argomento personale ha richiesto l’intervento anche del direttore del personale Giuseppe Corni. Sono 130 gli esuberi ma ciò non significa che saranno altrettanti licenziamenti. “Si tratta di dipendenti che dovranno essere ricollocati in altre funzioni. Si procederà di concerto con i sindacati ma si dovrà trovare un equilibrio professionale diverso. Pensiamo ai giovani che potranno andare a fare esperienza in altre sedi per poi tornare a Lanciano con una formazione completa; nuove collocazioni presso il commerciale; i veri esuberi, di cui ancora non conosciamo il numero preciso, saranno assorbiti con il pensionamento di chi ha maturato quel diritto. Basti pensare che per tutto il gruppo sono 1200 i dipendenti che dovranno essere ricollocati in altre funzioni, ma tra questi sono 450 quelli che invece non saranno ricollocati”.

A proposito del territorio e della difficoltà delle aziende a trovare liquidità la risposta è stata prevedibile e purtroppo scontata: “Non siamo un istituto di beneficenza – Ha detto Odorici – Ogni azienda viene valutata per stabilire se ha le caratteristiche per salvarsi; che ci dia le necessarie garanzie di poter far rientrare i quattrini che ci investiamo. E’ una garanzia che dobbiamo ai nostri investitori. Posso dire che con l’accorpamento la catena decisionale non si è allungata, quindi non subirà ritardi nel decidere sui finanziamenti dato che queste decisioni verranno prese a Lanciano”.
Ermanno Amedei

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