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L’A.S.La COBAS: “Il governo Monti si è attrezzato per i giochi di prestigio!”

Dall’A.S.La COBAS riceviamo e pubblichiamo:
Abbiamo visitato il sito del ministero del Lavoro per capire quanti sono gli esodati, ma dopo una attenta lettura dei vari comunicati ministeriali ci siamo resi conto che con un artifizio linguistico non sono piu’ chiamati esodati ma “Salvaguardati”.

Purtroppo questi giochi non bastano a toglierli dalla condizione di lavoratori cui è stata tolta la serenità perché, d’un tratto, si sono ritrovati senza salario e pensione.

Avevano, infatti, sottoscritto accordi con le proprie aziende che prevedevano un congruo indennizzo per licenziarsi su base volontaria. Quei soldi sarebbero dovuti bastare per vivere in maniera dignitosa sino al conseguimento dei requisiti per accedere al trattamento pensionistico. Poi, tali requisiti, una volta firmato l’accordo, sono stati stravolti. E l’età pensionabile inasprita. Otterranno l’assegno svariati anni più tardi rispetto al previsto, anche 5 o 6. Frattanto, avranno esaurito l’indennizzo.

E il ministero per prenderli per il “CULO” li chiama “salvaguardati”.

MA SALVAGUARDATI DA CHI?

Intanto il Governo fa sapere che solo 65mila andranno in pensione con le vecchie regole, mentre gli altri (circa 300mila) dovranno apettare anni.

La Fornero ne conta 65mila perchè ha preso in considerazione solamente gli esodati delle grandi aziende. Ma ci sono anche molti ex lavoratori di piccole, medie – ma anche grandi – imprese di cui non si è tenuto conto.

Non si sono presi in considerazione quei lavoratori che hanno sottoscritto accordi di esodo privi dell’ufficialità e dei criteri previsti dalla nuova disciplina, successiva all’accordo stesso, quali il coinvolgimento dei sindacati nazionali o del ministero del lavoro per conferirgli validità. Occorre appurare quanti siano con precisione. Non si può lasciare a piedi nessuno

I giochi di prestigio per trasformare gli esodati in salvaguardati non ha prodotto per i Lavoratori e Le Lavoratrici alcun risultato favorevole , in quanto circa 300mila persone rimarranno nel “limbo”

Pensionati A.S.La COBAS

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