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Malattie ambientali: nuove patologie che richiedono un urgente intervento legislativo

Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo:
Raccogliamo l’appello di una cittadina che contattatici sulla pagina facebook del gruppo “Sportello dei Diritti” chiede a gran voce a nome di migliaia di cittadini ammalati il riconoscimento delle “nuove” malattie ambientali negli appositi elenchi ministeriali ai fini dei necessari e legittimi benefici di legge.

Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti”, ritiene che alla luce di numerose pubblicazioni mediche indipendenti che hanno dimostrato l’incidenza delle esposizioni chimiche a basse dosi nell’eziopatogenesi di malattie multisistemiche largamente diffuse nei paesi industrializzati e tra queste la Sindrome dell’Edificio Malato, la Sensibilità Chimica Multipla, Encefalopatia Tossica, Fibromialgia, Stanchezza Cronica, i pazienti che ne soffrono non debbano più essere considerati pazienti di serie “B” rispetto agli altri ammalati. Anzi, vi è da dire che troppo spesso tali patologie non vengono diagnosticate immediatamente dai medici perché le informazioni continuano ad essere poco diffuse.

Vi è da dire che se la maggioranza non le considera come patologie, in realtà anche l’OMS le classifica come gravi malattie organiche. Sono definite e inserite nel codice di classificazione ICD-10 dell’OMS. Il codice ICD-10-GM è prescritto nel libro V del codice sociale di classificazione della repubblica tedesca.

Vi è però da precisare che una crescente platea di studiosi nel mondo ha accresciuto il livello di ricerca in campo medico su queste sindromi che sta restituendo sempre più informazioni e scoperte e quindi passi in avanti che impongono cambiamenti sia sulle terapie che sulle eventuali diagnosi e malattie considerate sino ad oggi.

Tali malattie, peraltro, sono state messe in stretta correlazione con i cambiamenti ambientali, e con i mutamenti negli stili di vita delle società cosiddette sviluppate. Tali modificazioni, hanno inevitabilmente causato conseguenze fisiche su molti cittadini; in particolare, l’inquinamento atmosferico, e di altra natura, è causa di tali sindromi e malattie che potremmo definire “nuove” che riguardano una platea crescente di persone e che sono ancora sottovalutate e sulle quali, per tali ragioni, c’è una necessità impellente d’investire in ricerca, e quindi in cure tese a dare sollievo e speranza ai molti cittadini che oggi combattono questa difficile battaglia del dolore.

Molte di queste “nuove” malattie sono rintracciabili nell’elenco delle malattie rare; ad oggi, questo elenco, non comprende sindromi diffuse in tutto il territorio nazionale ma che trovano al contrario “cittadinanza” in pochissime aree geografiche del Paese.

Le più diffuse, non inserite nell’elenco nazionale, sono:

• La sensibilità chimica multipla (MCS)

• La sindrome da fatica cronica

• La fibromialgia

• L’elettrosensibilità;

Chi ne è soggetto vive disagi pesantissimi per sé stesso e per tutta le persone che li sono attorno a partire dalle proprie famiglie.

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