Terzo workshop per il trattamento delle fratture vertebrali
Da tutta italia, ad apprendere la tecnica in neuromed
Vengono da Bologna, Roma e Cagliari gli specialisti che prenderanno parte, il prossimo 19 aprile, al III Workshop “Stentoplastica – Il sistema Osseofixâ€, l’appuntamento semestrale organizzato dal dott. Marcello Bartolo, Responsabile della Neuroradiologia diagnostica e terapeutica dell’IRCCS Neuromed di Pozzilli (IS) per divulgare la nuova tecnica per il trattamento delle fratture vertebrali. Si tratta di Osseofix, una procedura che rappresenta l’evoluzione di due tecniche neuroradiologiche interventistiche consolidate in campo traumatologico vertebrale: la vertebroplastica tradizionale (con iniezione di cemento nella vertebra fratturata) e la cifoplastica (iniezione di cemento previa espansione della vertebra con palloncino). La novità introdotta da Osseofix è la possibilità di stabilizzare permanentemente la vertebra con una sorta di gabbia in titanio che, una volta applicata con un intervento percutaneo, viene riempita di cemento acrilico solidificato. Il dispositivo, di ultima generazione, è stato di recente importato in Italia dagli Stati Uniti dallo stesso dott. Marcello Bartolo che ne è stato il primo utilizzatore in Italia e che, tramite il workshop, sta divulgando la nuova tecnica ai colleghi (come ortopedici, neuroradiologi e neurochirurghi) che non hanno ancora avuto l’opportunità di conoscerla. Il workshop prevede momenti di discussione finalizzati ad illustrare le indicazioni al trattamento per via percutanea e interventi in diretta. I vantaggi dell’applicazione dello stent in titanio sono molteplici; lo stent infatti risolve fratture particolarmente difficili da trattare, quali quelle traumatiche acute in soggetti giovani ed anche nei casi di fratture osteoporotiche datate da molti mesi (estensione della finestra terapeutica), garantendo la creazione di una nuova e valida impalcatura per la vertebra che regga nel tempo. Non solo, questo sistema evita il pericolo di fuoriuscita del cemento, riducendo la possibilità di complicanze rispetto alle tecniche tradizionali.
L’Osseofix si pone dunque come la nuova soluzione anche contro la lombaggine da crollo vertebrale e, in taluni casi, nei cedimenti vertebrali da osteoporosi. “Questa procedura neuroradiologica interventistica – spiega il dott. M. Bartolo – permette di alleviare il dolore di quei pazienti sofferenti per crollo vertebrale, riparando il segmento fratturato in poco tempo, spesso senza procedure anestesiologiche totali e, soprattutto, con una tecnica interventistica-chirurgica mini invasiva che comporta l’introduzione nel corpo della vertebra fratturata di uno/due stent espandibili in titanio, fenestrati, con secondaria iniezione di cemento semifluido autosolidificante. La combinazione cemento-stent permette il rialzamento della vertebra crollata, la solidificazione del cemento e la stabilizzazione del corpo vertebrale con immediata risoluzione del doloreâ€. L’intervento, eseguito quasi sempre in anestesia locale, dura circa quarantacinque minuti e permette al paziente una ripresa molto rapida, consentendogli di deambulare senza dolore a sole ventiquattro ore dall’inserimento dello stent, con una degenza media di circa 2 giorni e senza necessità di utilizzare busto ortopedico.