Sarà presentato domani,  4 maggio all’Aula Pacis con inizio alle 20.45, il secondo dei quattro appuntamenti di teatro civile di Cassino Off, lo spettacolo “ PERCHE’ IL CANE SI MANGIA LE OSSA†per la regia di Francesco Suriano.  L’evento,  organizzato dall’associazione “Città Cultura†di Giampiero Bianchi, dalla giornalista de l’Unità , Francesca De Santis, è un viaggio nel mondo del lavoro in fabbrica, sulla dignità degli operai, sulle morti ‘bianche’, troppo spesso dimenticate.
Questo spettacolo nasce da un incontro: il giorno che ho conosciuto Carlo Marrapodi, ex attore ma ancora attore, ex metalmeccanico ma ancora operaio impegnato nei diritti di tutti i lavoratori, l’estate scorsa a Reggio Calabria, quello stesso giorno abbiamo deciso di realizzare un lavoro insieme. Come tutti, conoscevo la triste storia della Thyssen Krupp, anche perché da quel dicembre del 2007 per la prima volta questo Paese si è interrogato sulle morti sul lavoro, anche se troppo presto se ne è dimenticato. Carlo Marrapodi per me ha significato la scoperta di un mondo, il mondo del lavoro in fabbrica, spesso un mondo sconosciuto. Scoprire la sua ormai rara coscienza politica e il suo desiderio di combattere, forse donchisciottescamente, il disinteresse da parte della nostra società nei confronti del lavoro e nei confronti della dignità dell’operaio. Sono partito da un mio testo teatrale “Perché il cane si mangia le ossaâ€. L’intento è stato quello di allontanarmi il più possibile dal “fatto†e di addentrarmi in una storia che riguardasse tutti. Leggendo il testo mi rendevo conto di trovare affinità e assonanze con storie vissute da Carlo e dai suoi compagni di lavoro, anche loro del sud, arrivati come emigranti in qualche città del nord.
Lo spettacolo è basato su due viaggi, quello del desiderio di essere accettati come cittadini e lavoratori e il viaggio interiore, la ricerca di un possibile ruolo in questa società labirintica.
Un altro incontro è stato con Emilia Brandi attrice e cantante calabrese, anche lei con un suo percorso teatrale e una formazione artistica con uno sguardo attento al sociale. In questo spettacolo si trasforma in cinque differenti personaggi femminili, la madre del protagonista, l’Arrobbafumu, che rivela il percorso che dovrà compiere il protagonista; Vita Tormentata la donna fatale; la custode dell’Antro delle Ninfe,luogo dove il personaggio di Rocco Fuoco cercherà un’investitura per entrare a far parte dell’associazione, ed infine Gianna, una giornalista che si ritrova come tutti i personaggi a vivere in un ostello per senza casa.
Infine, l’ultimo incontro è stato con Canio Lo Guercio: davanti ad un teatro romano dove si protestava per l’attuale condizione in cui versa il teatro italiano ci siamo incontrati e assieme, ascoltando la sua musica “appassionataâ€, abbiamo scoperto delle affinità tra il mio testo e le parole delle sue visionarie e poetiche canzoni.