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Tentata strage a Brindisi, filmato l’attentatore che aziona il detonatore

Le indagini svolte dagli inquirenti sembrano far breccia nel mistero che avvolge l’efferato atto dall’intenzione stragista che ha visto come scenario ieri, mattina, la fermata di una corriera di studentesse dell’istituto Morvillo Falcone di Brindisi. Nell’esplosione di tre bombole di Gas sistemate in un cassonetto della raccolta differenziata, ha perso la vita una ragazza 16enne di Mesagne e altre sono rimaste ferite alcune il modo molto grave. Nel finesettimana terribile che sta vivendo il Paese anche a causa del terremoto che sta flagellando l’Emilia, ci si è lungamente interrogati su chi potesse avere un interesse in un simile gesto. Molti hanno pensato ad un attentato di matrice malavitosa, ordito dalla Sacra Corona Unita contro le tante iniziative3 a favore della legalità che in quei territori si stanno organizzando, ma gli stessi boss, dai vari carceri in cui sono rinchiusi, hanno rigettato con sdegno l’accusa, altir hanno pensato ad un innalzamento della tensione da parte di gruppi anarchici per destabilizzare il Paese con la, purtroppo nota, strategia del terrore; altri ancora hanno pensato ad una iniziativa di servizi segreti per delegittimare la protesta che si fa forte in Italia. Alla fine, con tutta probabilità si scoprirà che è stato il gesto di uno o al massimo due sconsiderati che, per cause ancora al vaglio degli investigatori, hanno nascosto quelle bombole nel cassonetto per farle detonare con un innesco radiocomandato. Immagini registrate da telecamere a circuito chiuso avrebbero immortalato il momento in cui l’attentatore ha premuto il pulsante del detonatore. In mano alle forze dell’ordine, ci sarebbe quindi un dettagliato identikit e già stamattina ci sarebbero stati due fermi. Insomma, se in Emilia il colpevole di chi ha causato il disastro lo si conosce (il terremoto), a Brindisi si sta lavorando per scoprirlo.
Er. Amedei

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