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Individuata banda di giovani dedita al furto di motociclette e alla ricettazione

I carabinieri della Compagnia di Vasto, nella prime ore di oggi, a conclusione di un’articolata attività d’indagine, hanno tratto in arresto per ricettazione e spaccio di stupefacenti:
Sciascia Andrea, 27enne, di Cupello;
Gigliotti Roberto, 26enne, di Vasto;
Bouchaib Ayyad, 22enne, nato in Marocco ma residente a Monteodorisio.
I provvedimenti restrittivi della libertà personale sono stati emessi dal GIP del Tribunale di Vasto su richiesta della locale Procura della Repubblica, la quale ha diretto le indagini svolte dai militari del Nucleo Operativo.
Oltre ai tre arrestati, sono stati denunciati a piede libero altri tre soggetti di Cupello, ritenuti a vario titolo responsabili degli stessi reati in concorso: S. A., 19enne, T. M., 20enne e D. A., 19enne.
Nel corso delle indagini sono stati recuperati 65gr. di hashish, materiale vario utilizzato per il confezionamento della droga, un bilancino di precisione, alcuni telai di motociclette oggetto di furto e parti di ricambio di moto di dubbia provenienza.
Le indagini, avviate a seguito di alcuni furti di motorini avvenuti nel centro di Vasto, hanno consentito di individuare un gruppo di giovani dediti al furto di motociclette e in locali pubblici.
Le motociclette, in particolare “Piaggio Zip”, venivano depositate nel garage di uno degli indagati per essere poi smontate. I pezzi venivano venduti singolarmente ad altri giovani del vastese. I soldi in tal modo ricavati, venivano impiegati per l’acquisto di droga, rivenduta ad altri coetanei.
Oltre al furto di motorini, gli indagati devono rispondere anche di furto presso un bar e di alcuni canali di rame.
I carabinieri della Compagnia di Vasto, coadiuvati anche da un’unità cinofila del Comando Legione di Chieti, hanno effettuato sei perquisizioni domiciliari presso altrettante abitazioni private, setacciando rimesse e magazzini.
Il materiale di dubbia provenienza rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.
I tre arrestati, espletate le attività formali, sono stati sottoposti al regime degli arresti domiciliari.

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