Finalmente un po’ di onestà intellettuale quella manifestata dall’assessore ai lavori pubblici Antimo Pietroluongo che, attraverso un’intervista riportata sulla stampa, sembra lanciare una campagna a favore del dissesto finanziario. L’assessore riferisce che l’amministrazione è già paralizzata e quindi non esiste differenza con il dissesto finanziario. Non è possibile, stante la disastrosa situazione economica-finanziaria in cui versa il comune, praticare qualsiasi lavoro nell’interesse della città anche quelle indispensabili ed allora invita, in un certo qualsenso, ad anticipare il default perché, a posteriori il dissesto sarà un’opera di bene comune. Il nostro partito, sin dall’inizio, si è preoccupato di tale situazione, facendo un’operazione trasparenza nei confronti dei cittadini ed ha raccolto centinaia e centinaia di firme per rafforzare una nostra proposta di commissione d’inchiesta sui debiti comunali. Non è possibile che si arrivi a ridosso di scadenze importanti come quella della chiusura lavori per il Forum della Ricerca e si viene a sapere che manca 1 milione di euro (5 milioni finanziati) per finire l’opera perché dirottati a coprire altre spese proprio dalla vecchia amministrazione rischiando non solo di avere un’opera incompiuta ma anche di restituire i soldi finanziati. Come forza di maggioranza rilanciamo la nostra proposta di commissione d’inchiesta per accertare qualsiasi illecito amministrativo da presentare alla Corte dei Conti ed anche eventualmente alla Procura della Repubblica. E’ giusto che paghi chi ha sbagliato. E’ giusto restituire il senso nobile del termine politica ad evitare qualsiasi vagito di antipolitica e di antipartitismo da parte della gente. Quindi, considerato che sembrano prefigurarsi tempi lunghi per l’approvazione della commissione d’inchiesta, almeno come iter consiliare ordinario, il nostro Partito chiede di anticipare i tempi attraverso una delibera di giunta urgente per costituire questa acclamata commissione che si ripete deve essere composta da esponenti della Finanza, dell’Univesità e della  Revisione dei Conti. I cittadini di Cassino hanno bisogno di verità e sono stanchi di pagare debiti prodotti da altri senza che emerga una responsabilità politica, civile ed eventualmente anche penale.