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Rotto l’asse franco tedesco, Berlino sotto assedio per gli Eurobond

di Max Latempa
Per la Germania è iniziata una nuova Stalingrado? Di sicuro è iniziato l’accerchiamento da parte di Francia, Gran Bretagna, Spagna ed Italia, oggi finalmente alleate.
Arroccata nella sua posizione dominante di regina d’ Europa, la cancelliera Angela Merkel ha resistito a lungo, grazie anche al fido subalterno Sarkozy, ma ora sa che gli avversari stanno affilando le armi per prepararsi alla decisiva battaglia degli eurobond e questa volta non potrà che contare solo sull’ appoggio della Finlandia, poca cosa.
Dopo la ritrovata unificazione nazionale e la fulminea espansione coloniale ad est (Polonia, Repubblica Ceca e Bulgaria ormai sono economicamente assoggettate), la Germania, approfittando della mollezza ed inconsistenza degli apparati europei, ha preso possesso di Bruxelles, esautorando di fatto gli organismi preposti e giudando la UE con l’asse con Parigi.
Ha dettato la linea a tutti gli stati, ha voluto l’ euro fortissimo, ha allacciato rapporti saldissimi con la Cina, ha convogliato ingenti finanziamenti europei verso l’ est, spostando l’ interesse degli interventi comunitari dal sud, ha fatto scudo su una Banca Centrale Europea incapace di intervenire con autorevolezza. Ha imposto quella nefandezza del Fiscal Compact, un vero orrore per le classi più deboli.
Ma ora che Sarkozy è stato rovesciato, le folle transalpine guidate da Hollande sono pronte all’armistizio con gli alleati e si rivoltano contro il Reich. Anche la Francia ha così avuto il suo 8 Settembre. Ha capito che, alla lunga, l’abbraccio con la Germania è letale.
La Gran Bretagna ha di colpo ripreso l’ orgoglio ed ora anche il pur inadeguato Cameron si schiera apertamente con i sostenitori degli eurobond. Spagna ed Italia sanno che gli eurobond sono la sola via d’ uscita alla disperata situazione finanziaria attuale. La Grecia è solo macerie.
Questa Europa senza la condivisione del debito non ha senso. L’ atavica inclinazione dei tedeschi al dominio sugli altri non può e non deve trovare spazio nell’ Europa futura che i popoli vogliono costruire. Per la terza volta in cent’ anni abbiamo dovuto assistere al tentativo di Berlino di comandare sugli altri, di decidere per le sorti di tutti, di far prevalere a tutti i costi i propri interessi. Se vogliamo la vera Europa dei Popoli, che l’ assedio abbia inizio.

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