Viviana Fuoco (IdV): “Gli elettori scelgono le persone e non i partiti”
22 Maggio 2012“Uno schiaffo in faccia ai partiti†è la frase forte usata da Leoluca Orlando, nuovo sindaco di Palermo con oltre il 70% dei consensi, come sintesi della sua analisi politica con cui mi trovo d’accordissimo e che, si badi, di fatto, era stata da lui fatta, valutata, se non espressa, già al momento della sua candidatura. A me pare che questa espressione, dunque, sia adatta anche ad esprimere l’analisi dell’esito delle elezioni comunali nel nostro capoluogo anche se, Frosinone, sembra la “pecora nera†nel nuovo scenario politico italiano che tende a configurarsi a sinistra dopo la vergogna leghista e lo sfascio del Pdl con il suo implume Alfano. Personalmente, seppure con espressioni meno forti, dico da molto tempo che i partiti devono cambiare; soprattutto quelli che per anni hanno avuto i loro rappresentanti nelle istituzioni e negli enti in Ciociaria e che hanno spesso voluto far orecchio da mercante rispetto ad istanze che venivano dal basso. Lo abbiamo visto con il risultato.
Abbiamo toccato spesso, con mano, la presunzione e la supponenza di tutti i partiti, soprattutto di quelli egemoni: restano incollati alle loro poltrone ed impediscono con ogni mezzo e mezzuccio che nuove forze e idee si mostrino ed abbiano titolo alla pari delle altre, di farsi largo e di cambiare le cose. Il termine più abusato per separare da sé gli altri ormai lo conosciamo tutti: antipolitica! Tutto ciò che faccio io è politica quello che dicono e fanno gli altri è antipolitica. A dirla tutta, qualcuno aveva anche capito che le associazioni possono, oggiAggiungi un appuntamento per oggi, avere titolo e addirittura proporre un candidato e farlo eleggere ma c’è un ma: devono essere vere, corrispondere a vere esigenze dei cittadini e non costruite ad hoc per il turno elettorale come è stato fatto per Frosinone.
Non colloquiare ed evitare incontri tra i partiti della sinistra,fare la prima donna, fare riunioni carbonare “subi sui et amicisâ€, imitare il centro destra anche nelle scelte che offendono le persone ed il territorio, organizzarsi in casa ed arrivare sempre all’ultimo momento alle elezioni per proporre, senza discussioni, il proprio candidato più importante e forte perché espressione di un partito con più alti numeri(che si riferiscono a 5 anni prima) ed anche parlare per ultimi nei consessi come a dire, faccio la sintesi delle vostre proposte è indice di una vecchia politica di una politica malata e separata dal corpo sociale proprio come una cellula degenere. Impedire come ci è stato impedito per cinque anni che l’IdV agisse, collaborasse con persone nuove a risoluzioni e scelte nuove all’interno dell’amministrazione comunale è stato il corollario di un vecchio modo di far politica, quello del favore personale e dell’inciucio. Anche a Cassino al momento delle elezioni ci fu la stessa storia, le stesse divisioni ma lì grazie alla maggiore credibilità del candidato si ottenne un risultato diverso che nascose il problema di fondo.
Abbiamo toccato spesso, con mano, la presunzione e la supponenza di tutti i partiti, soprattutto di quelli egemoni: restano incollati alle loro poltrone ed impediscono con ogni mezzo e mezzuccio che nuove forze e idee si mostrino ed abbiano titolo alla pari delle altre, di farsi largo e di cambiare le cose. Il termine più abusato per separare da sé gli altri ormai lo conosciamo tutti: antipolitica! Tutto ciò che faccio io è politica quello che dicono e fanno gli altri è antipolitica. A dirla tutta, qualcuno aveva anche capito che le associazioni possono, oggiAggiungi un appuntamento per oggi, avere titolo e addirittura proporre un candidato e farlo eleggere ma c’è un ma: devono essere vere, corrispondere a vere esigenze dei cittadini e non costruite ad hoc per il turno elettorale come è stato fatto per Frosinone.
Non colloquiare ed evitare incontri tra i partiti della sinistra,fare la prima donna, fare riunioni carbonare “subi sui et amicisâ€, imitare il centro destra anche nelle scelte che offendono le persone ed il territorio, organizzarsi in casa ed arrivare sempre all’ultimo momento alle elezioni per proporre, senza discussioni, il proprio candidato più importante e forte perché espressione di un partito con più alti numeri(che si riferiscono a 5 anni prima) ed anche parlare per ultimi nei consessi come a dire, faccio la sintesi delle vostre proposte è indice di una vecchia politica di una politica malata e separata dal corpo sociale proprio come una cellula degenere. Impedire come ci è stato impedito per cinque anni che l’IdV agisse, collaborasse con persone nuove a risoluzioni e scelte nuove all’interno dell’amministrazione comunale è stato il corollario di un vecchio modo di far politica, quello del favore personale e dell’inciucio. Anche a Cassino al momento delle elezioni ci fu la stessa storia, le stesse divisioni ma lì grazie alla maggiore credibilità del candidato si ottenne un risultato diverso che nascose il problema di fondo.
Alla faccia di qualunque “primarie†fatte a proprio uso e consumo, dunque, è dimostrato che gli elettori scelgono le persone e non i partiti e non sono più così fedeli ad essi perché ormai li sanno distinguere dalle chiese.