Da Giovanni D’Agata riceviamo e pubblichiamo:
Dalla Francia rimbalza una notizia che riporta l’attenzione sull’uso delle cosiddette bevande energetiche. L’interesse dell’agenzia sulla sicurezza alimentare d’oltralpe sarebbe stato ridestato dalla morte di due persone per attacco di cuore dopo che avevano bevuto una di queste bevande.
La prima bevanda energetica nel senso attuale del termine sarebbe nata nel Giappone negli anni sessanta: la lipovitan. Negli ultimi anni hanno però hanno preso piede in maniera esponenziale, soprattutto a seguito della messa in commercio di un prodotto ormai notissimo tra giovani e meno giovani: la Red Bull.
Mentre in Italia sono anni ormai che circola la Red Bull, in Francia ne è stata autorizzata la vendita solo a partire dal 2010 anche perché fino ad allora, era stato proibita da una relazione dell’AFSSA risalente al 2003, poiché dopo una serie di esperimenti i ricercatori avevano osservato “effetti negativi neuro-comportamentali†sui topi da laboratorio.
Nonostante alcuni dubbi, dopo la messa in commercio tali bevande si sono diffuse in maniera esponenziale ed il mercato appare ancora in forte espansione. In Nord America, sono stati censiti più di 2010 marchi. Nel 2011, le vendite sono arrivate a toccare i € 113,5 milioni in Francia, con un aumento del fatturato del 17,4% rispetto l’anno precedente.
Gli effetti di queste bibite sono semplici da spiegare: sono destinate a fornire energia al consumatore utilizzando alcuni tipi di sostanze stimolanti e per tali motivi non devono essere confuse con le bevande energetiche destinati agli atleti per gli intensi sforzi perché forniscono minerali, essenziali per la reidratazione di sali e calorie.
Chiaramente non contengono nessun prodotto miracoloso. Sono composte principalmente di zucchero, di sostanze stimolanti come la caffeina, taurina e glucuronolattone. La rinnovata energia che percepisce il consumatore deriva principalmente dallo zucchero e dalla caffeina che compongono le bevande. Essi contengono 8 grammi di caffeina per dose. Tuttavia, come è noto la caffeina è uno stimolante che consumato in dosi elevate, può essere dannoso.
L’aminoacido taurina naturalmente presente nel corpo, è uno degli ingredienti che solitamente compone tutte le bevande in commercio con un contenuto dieci volte più concentrato proprio in quelle più famose. Ed i suoi effetti sul corpo e la salute umana sono ancora sconosciuti.
Anche il glucuronolattone, un’altra molecola presente nel corpo umano, è molto concentrato in queste lattine. Stando ad alcuni studi tale sostanza avrebbe una stretta connessione con il funzionamento dei reni.
Vi è da specificare, inoltre, che al momento attuale, gli effetti a lungo termine di questa miscela contenuta nella stessa bevanda rimangono sconosciuti.
Per quanto riguarda gli effetti collaterali ad oggi non è dato sapere granché se non che l’Agenzia per la sicurezza alimentare francese ha comunicato mercoledì scorso di aver ricevuto la segnalazione di due casi di morte per infarto in connessione con il consumo di bevande energetiche e che quindi al momento le indagini sarebbero in corso.
Istituito nel 2008, il monitoraggio di queste bevande ha identificato 24 casi di effetti collaterali segnalati, per tredici dei quali ci sarebbe “un possibile o probabile nesso di causalità “, ha sottolineato l’agenzia della sicurezza alimentare. Sono stati segnalati effetti al cuore (disturbo del ritmo: tachicardia), neurologici (crisi di epilessia, tremore, vertigini) e psichiatrici (ansia, agitazione, confusione). Inoltre, “tre casi di ictus e due casi di arresto cardiaco, tra cui un mortale – sono stati segnalati per cui il legame con il consumo di energia bevanda potrebbe non essere chiaramente stabilito”.
Vi è da segnalare che ormai, da tempo, tali bevande vengono miscelate da giovani e meno giovani con gli alcolici per fare degli esplosivi cocktail anche per ridurre la percezione dei sintomi associati all’alcol, seppur non riducendone minimamente gli effetti negativi. In altri termini, il consumatore è alticcio o ubriaco, ma è non ne avverte i sintomi e per lui mettersi alla guida non è un problema. Con le conseguenze del caso in termini di tragedie determinate dall’abuso congiunto di alcol e bevande energetiche.
Alla luce di quanto è stato riportato in Francia, Giovanni D’Agata, componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore†di Italia dei Valori e fondatore dello “Sportello dei Diritti†si chiede se non sia opportuno avviare una ricerca analoga anche in Italia e se nel frattempo non costituisca una dimostrazione di prudenza per le autorità demandate di limitare il consumo di tali bevande perlomeno ai maggiorenni in attesa di conoscere tutti gli effetti diretti ed indiretti.