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I carabinieri incontrano i cittadini di Sant’Apollinare: “occhio ai truffatori”

Mettere in guardia dalle truffe e incontrare la gente per rinsaldare, o creare, il rapporto tra carabinieri e cittadini. E’ stato questo lo scopo dell’incontro che si è tenuto ieri a Sant’Apollinare nella sala polivalente del comune.

Nell’ambito del progetto “Cittadino sicuro ed informato” promosso dai carabinieri di Frosinone, e in sinergia con le amministrazioni che hanno guardato con favore all’iniziativa, i più alti rappresentanti, sul territorio, dell’Arma stanno dando vita ad una serie di incontri con gli abitanti dei paesi che, stando a quanto successo a Sant’Apollinare, mettono insieme diversi aspetti del corpo dei carabinieri, dalla diffusione di un preciso tipo di immagine esterna, alla loro funzione di servizio, a quella di controllo.

Così Adolfo Grimaldi, comandante della compagnia di Cassino, ha ribadito a gran voce come i tutori della legge siano a disposizione dei cittadini e siano sempre pronti a raccogliere le loro istanze, rassicurando i presenti su come ogni loro segnalazione non verrà mai vista come una forma di disturbo.

Grimaldi, che ha sottolineato come possano cadere vittima dei truffatori anche gli anziani più attenti al proprio denaro, forte di quello che ha definito “l’affetto verso i Carabinieri” a cui ha fatto riferimento senza alcuna forma di ipocrisia, come egli stesso ha dichiarato, ha invitato i cittadini a segnalare le macchine sospette, piuttosto che le persone che suonano al campanello dicendo di rappresentare un ente importante.

Il comandante ha sottolineato come enti come l’Inps, comunicano con i diretti interessati a mezzo posta e non mandano delegati sul posto che vanno a chiedere soldi.

Francesco Sica (nella Foto), comandante della stazione di Sant’Apollinare, ha a sua volta rinforzato il concetto legato all’ascolto che i carabinieri sono sempre pronti a mettere in pratica. “Venite pure in caserma, non sarete mai di disturbo” è la frase che meglio esprime quel concetto che già il comandante provinciale Antonio Menga aveva ribadito di recente alla festa della legalità, a Cassino, con quel “aiutateci ad aiutarvi”.

“Partite dal presupposto che chiunque forestiero viene a casa vostra vi vuole fregare” ha specificato il maresciallo cercando di dare al suo pubblico un’arma per non rimanere vittima dei truffatori, individuati in modo particolare negli zingari. Ed è proprio partendo dalla propria esperienza lavorativa che gli uomini dell’Arma facevano riferimento a questo gruppo etnico per individuare il truffatore tipo specializzato nel gabbare le persone, dopo aver studiato il territorio.

Interessante come Sica abbia parlato della “esigenza della sicurezza”, un’esigenza che si riscontra in modo più nitido a livello nazionale. Il riferimento è alla “paura delle persone di rimanere vittime di un reato” per usare le parole del maresciallo. Tale paura fa sì che alcuni scelgono di adottare comportamenti volti a tutelare la propria sicurezza che finiscono per abbassare la qualità della propria vita. Detto in parole povere è il caso, per esempio, di chi non va a fare una passeggiata per non lasciare la casa incustodita.

Eppure dei piccoli rimedi ci sono. E’ stato il maresciallo Michele Valente, vice di Sica, che ha posto l’accento sull’escamotage della luce accesa: una piccola accortezza che genera insicurezza nel malintenzionato e che potrebbe scoraggiarlo dal tentare il furto in abitazione. Ovviamente, infatti, se le truffe sono state al centro della manifestazione si è anche parlato del furto.

Valente ha fatto l’esempio di chi suona al campanello avanzando la richiesta di denaro per ripianare un debito che il figlio dei padroni di casa avrebbe contratto nei suoi confronti. Il maresciallo ha invitato la platea a diffidare della genuinità di tale affermazione e a chiedere un riscontro telefonico al proprio figlio non telefonandogli con il cellulare offerto dal potenziale truffatore.

Ancora, preziosa l’indicazione sul telemarketing. Stare attenti ai “sì” che si dicono al telefono è il monito da tener presente quando si viene contattati per un nuovo superconveniente servizio che si propone di farci risparmiare sulle utenze. Il “sì telefonico”, in questo contesto, ha infatti il valore legale della sottoscrizione di un contratto.

Valente ha anche illustrato la presenza di un registro a cui si può chiedere di essere iscritti per evitare di ricevere telefonate di questo tipo.

Ultimo accortezza: non lasciare la chiave di casa nei pressi dell’abitazione. L’abitudine di nasconderla sotto lo zerbino o in un vaso è quanto di meno sicuro si possa fare.

Per quanto riguarda chi passa a fare la questua, argomento su cui è stata una domanda del pubblico a porre l’attenzione, non sono il sindaco o il parroco ad autorizzare eventuali sedicenti delegati. Le organizzazioni che possono procedere in tale attività, come sottolineato dallo stesso Grimaldi, sono presenti in un elenco e possono svolgere tale azione fornendo tutte le credenziali del caso.

Durante la manifestazione non è mancata una riflessione sulla figura del carabiniere e su come essa venga percepita in maniera seriosa dal sentire comune. Cosa che secondo alcuni dei cittadini presenti, l’ex sindaco Michele Persechino in primis, è legata al retaggio di una cultura antica, ma che oggi non ha più ragion d’essere.

Il presidente del circolo anziani Davide Persechino, nel suo intervento, ha posto l’accento sulla genuinità della figura del carabiniere, mentre il sindaco Enzo Scittarelli ha ribadito il loro essere preziosi per la sicurezza dell’intera comunità, elogiando a più riprese l’operato di Francesco Sica.

In conclusione, tornando all’argomento principe della manifestazione e in tema di mentalità, c’è da dire che in questo tipo di iniziative è sempre difficile mantenere l’equilibrio tra l’empowerment del cittadino e lo spaventarlo.
Sergio Procacci

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