Il Rettore dell’Università di Cassino “chiude†il Centro Linguistico di Ateneo e “apre†una procedura di licenziamento per 18 lettori/CEL di madrelingua
4 Giugno 2012Da una rappresentanza di Lettori/Cel di madrelingua dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale riceviamo e pubblichiamo.
Continua, purtroppo, la vicenda dei Lettori/CEL di madrelingua in servizio presso l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. In piena pendenza di giudizio (si è infatti in attesa di una pronuncia da parte del Giudice del Lavoro del Tribunale di Cassino), gli Organi di governo dell’Università di Cassino hanno avviato una procedura per riduzione di personale, avente come obiettivo il licenziamento dei 18 Lettori/CEL.
Con una età media di servizio che va da oltre venti a un minimo di dieci anni, i Lettori/CEL sono intervenuti, garantendo alti standard qualitativi, nelle attività di apprendimento delle lingue straniere per la totalità dei laureati dell’Università di Cassino, indifferentemente dalla Facoltà o dal Corso di laurea di appartenenza.
In tutti questi anni il loro lavoro nell’Università di Cassino ha subito ripetuti attacchi, con tentativi di dequalificazione e marginalizzazione. Tale situazione, vissuta dai Lettori/CEL con dignità umana e professionale, nonché profondo rispetto nei confronti dei loro utenti/studenti, affonda le proprie radici in tempi non sospetti, certamente non di crisi.
Nel tempo, infatti, diversi tentativi di apertura al confronto ed alla trattativa sono stati sistematicamente rigettati dagli Organi di governo dell’Ateneo, facendo sì che infine la questione fosse portata all’attenzione della Giustizia del Lavoro.
Oggi, con questo atto di inaudita gravità , l’Amministrazione dell’Università di Cassino scrive forse la pagina più nera della sua storia di luogo deputato allo studio ed alla ricerca: chiude il Centro Linguistico di Ateneo, prevedendo comunque l’erogazione degli stessi servizi “con modalità meno onerose dal punto di vista finanziarioâ€, mentre definisce i Lettori/CEL come “personale che svolge mansioni infungibili†e, pertanto, “non utilmente ricollocabileâ€.
In quanto alla possibilità di prevedere l’erogazione degli stessi servizi “con modalità meno onerose dal punto di vista finanziarioâ€, risulta difficile credere che sia possibile promettere agli studenti dell’Università di Cassino lo stesso livello di competenze specifiche assicurato attualmente dai Lettori/CEL: forse si pensa ad appalti esterni, ma non c’è bisogno dei giornalisti di Report o del Gabibbo per sapere che dietro le esternalizzazioni si celano spesso storie di costi che paradossalmente aumentano, oltre che di sfruttamento del lavoro precario e precarizzante. E’ questo l’esempio che un’Università vuole dare ai cittadini, alle famiglie, agli imprenditori del suo territorio?
Si definiscono, poi, i Lettori/CEL come “personale che svolge mansioni infungibili†e, pertanto, “non utilmente ricollocabileâ€: nella lingua italiana corrente, infungibile viene definito qualcosa “dotato di una propria individualità economico-sociale così da non potere essere sostituito con un altroâ€. Più che “non utilmente ricollocabileâ€, questo personale, proprio per la tipologia professionale così fortemente specializzata, in un’organizzazione basata sulla conoscenza quale quella dell’Università , dovrebbe rappresentare una parte significativa del proprio capitale sociale attraverso cui attivare ed offrire servizi innovativi e di qualità , non già un fardello del quale disfarsi.
Sarebbe bastato infine ricollocare i lettori/CEL presso le Facoltà , vista la specializzazione linguistica che ognuno di loro si è costruita nel tempo, e come già era prima della costituzione del Centro linguistico. Questo non aver considerato minimamente altre soluzioni alternative al licenziamento fa sospettare una sorta di accanimento nei confronti della categoria, unica categoria peraltro toccata dalla riduzione del personale, tanto da far pensare ad un mobbing portato alle estreme conseguenze.
E’ una vergogna, i lettori sono importantissimi soprattutto per una facoltà come lingue.
Noi lettori/CEL insegniamo le lingue da molti anni in Italia e siamo presenti in tutte le università italiane. Svolgiamo un lavoro importante ed utile con professionalità e dedicazione e i nostri studenti sanno questo. Parlate con gli studenti, i laureati ed anche con i tecnici amministrativi, i docenti … Esistiamo, lavoriamo e la corte europea riconosce il lavoro e il ruolo che svolgiamo. Solidarità ai colleghi di Cassino.
Il probabile licenziamento dei Lettori/Cel all’Università di Cassino fa vedere quanto l’Università è interessata dare un servizio importantissimo ai propri studenti nell’apprendimento delle lingue e delle culture diverse da quella italiana. Solidarieta ai colleghi.
Attualmente il governo sta parlando della possibilità di licenziare gli statali, ma con la formula del “infungibile / non utilmente ricollocabile” pare che che sia già una realtà ! (ancora da determinare nei tribunali però). State attenti postini e infermieri che non siate infungibili come i poveri insegnanti di lingua!
Più sul serio, i tribunali devono anche valutare se licenziare soprattutto stranieri costituisce violazione dei trattati europei. Ovviamente, considerare le lingue straniere come la prima cosa da scaricare in tempi duri già dimostra disprezzo per l’idea europea.
E’ veramente curioso osservare che in un mondo dovè le lingue hanno sempre più importanza, vengano messi fuori insegnanti madrelingua competenti e insostituibili per le università italiane e per generazioni di studenti. Persino nelle scuole medie e superiori lo hanno capito! Come al solito, nel Bel paese si fa tutto e il contrario di tutto, senza nessuna progettazione sul medio o sul lungo termine. Si sta impoverendo drasticamente l’offerta e questa scelta porterà presto a tristi conseguenze. La nostra massima solidarietà ai lettori di Cassino e al personale del CLA.
Sembra che la nostra categoria di lavoro, quella dei lettori di madre lingua straniera nelle università italiane sia, per lo Stato Italiano, un “terreno fertile” sin dagli anni 80, per “vendicarsi” di una categoria sulla quale sono state sperimentate tutte le forme di “umiliazione”, per non dire di mobbing, ogni qualvolta questi insegnanti hanno cercato di difendere i loro diritti attraverso le vi…e del Tribunale. Ora questa università , e quindi lo “Stato” “sperimenta” sui lettori anche il LICENZIAMENTO (quello che poi vorrà allargare nell’ambito del pubblico impiego)… tanto chi sono questi “stranieri” e/o “italiani” che insegnano l’inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo e molte altre lingue nelle università italiane ??? Sono sacrificabili, sopratutto quando, pur lavorando bene, rivendicano i loro diritti… Tanto si sa che in Italia, l’INGIUSTIZIA sta nel DNA; non verranno mica licenziate le persone che lo “meriterebbero” ma solo coloro che la Giustizia la rivendicano sperando comunque di capitare con dei giudici “giusti” perchè, si sa, che la Giustizia ha un valore diverso secondo il Tribunale nel quel si capita … Sempre peggio in questo paese !!! :-(((
Mi meraviglio sempre di più che per molti dirigenti universitari, conoscere delle lingue straniere non ha importanza, così blocchiamo anche la strada per presentarsi all’estero ai giovani, che già non trovano lavoron in Italia
Licenziano i lettori che sono alla base dell’università ‘ di lingue poi introducono materie che non servono a niente come musica.:(
Voglia esprimere la mia totale solidarietà ai colleghi di Cassino. Il lavoro che svolgiamo nei centri linguistici e nelle facoltà è di un'importanza capillare e gli studenti ne sono consapevoli. E' ingiusto che si applichi questa forma di intolleranza verso dei professionisti che hanno dato e continuano a dare tantissimo agli studenti nonostante le ingiustizie subite in passato. L'intolleranza è il frutto dell'insicurezza…dunque preferiscono "farci fuori" piutosto che mantenere dei professionisti reali e competenti. Auguri ragazzi