Una frode fiscale sofisticata e su vasta scala, con la regia di un commercialista di Frosinone, è stata scoperta dalla Brigata della Guardia di Finanza di Ceprano nel corso di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Frosinone.
Quattro società , già operanti in ciociaria, trasferite fittiziamente nella Repubblica del Montenegro operanti in vari settori economici quali quello alberghiero, del commercio di autoveicoli, del trasporto merci e della carpenteria metallica, avevano ceduto le proprie quote ad un prestanome il quale ne era divenuto proprietario solo formalmente, in quanto i reali proprietari avevano disposto l’alienazione di tutti i beni a nuove insospettabili società , ad essi riconducibili.
Naturalmente le vecchie società avevano omesso la presentazione delle dichiarazioni dei redditi ed il versamento delle imposte ed avevano trasferito la propria sede nella Repubblica del Montenegro, rendendosi di fatto irreperibili per il fisco e per i creditori. Tutte le operazioni risultavano riconducibili al prestanome, un sessantacinquenne di Ceprano, nullatenente e pregiudicato, ma in realtà gli effettivi titolari delle aziende erano 5 soggetti residenti nelle province di Frosinone e Latina che, sotto l’abile regia del loro commercialista, avevano frodato il fisco, distrutto la contabilità e creato le condizioni per restare sul mercato con nuovi soggetti economici.
L’operazione, nel cui ambito è stato fatto ampio ricorso agli accertamenti bancari, hanno consentito di individuare una base imponibile sottratta a tassazione per un ammontare di 42 milioni di euro e violazioni all’I.V.A. per 16 milioni di euro.
Inoltre sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria di Frosinone nr. 7 persone per vari reati tributari, per i quali è prevista la pena della reclusione fino a sei anni.