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Salvare il tribunale e procura di Cassino per non capitolare di fronte alle mafie

“Il Tribunale e la Procura della Repubblica di Cassino non vanno soppressi”. Lo sostiene in una lettera invita al Presidente della Repubblica, al Presidente Consiglio Ministri e al Ministro della Giustizia di Roma, da Elvio Di Cesare segretario dell’Associazione per la lotta contro le illegalità e le mafie “Antonino Caponnetto”
“Si tratta degli unici presidi di giustizia e di legalità dello Stato su un territorio,al confine della Campania,già martoriato da una presenza e dalle attività asfissianti della camorra e,pertanto,sarebbe oltremodo scriteriata e suicida la loro soppressione.
Non siamo mossi in questa iniziativa da motivi campanilistici o corporativi,del tutto estranei alla natura,alle dimensioni territoriali ed al ruolo della nostra Associazione e,pur apprezzando la validità e l’importanza dei provvedimenti di razionalizzazione dell’intero impianto giudiziario che il governo centrale intende adottare,riteniamo di esprimere il nostro dissenso più assoluto rispetto al disegno che si vorrebbe adottare con la chiusura di un presidio dello Stato che questa Associazione medesima ritiene indispensabile e vitale ai fini di una seria azione di contrasto ad una criminalità sempre più invasiva ed insidiosa che sta occupando economicamente,militarmente e,forse,anche politicamente,il Basso Lazio.
Auspichiamo,sì, un maggior dinamismo ed una più attenta azione di vigilanza e di contrasto da parte degli organismi giudiziari territoriali,ma questo è un discorso che va fatto a parte e che attiene soprattutto alla natura ed alle capacità dei singoli.
Ciò,però,non mina minimamente l’importanza e l’essenzialità di un presidio delle Stato che assolutamente va salvaguardato e,anzi,potenziato.
A meno che non si voglia capitolare di fronte all’avanzata continua delle mafie.
Chiediamo,pertanto,con forza che il governo centrale annulli qualunque eventuale intendimento di soppressione di questo unico presidio di giustizia nel Basso Lazio”.

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