Da Sel Cassino riceviamo e pubblichiamo la lettera in difesa del Tribunale inviata dal Circolo SEL Cassino al Presidente Nichi Vendola e agli organismi
dirigenti di Sinistra Ecologia Libertà :
Cari Compagni,
il Parlamento italiano con la legge 138/2011 ha delegato il Governo a riorganizzare gli uffici giudiziari in base ai seguenti parametri: estensione del territorio; numero degli abitanti; carichi di lavoro; indice delle sopravvenienze; specificità territoriale del bacino di utenza; presenza di criminalità organizzata.
Il dipartimento del Ministero della Giustizia, presieduto dal Dott. Birritteri ha proceduto, a nome del Governo, ad individuare i tribunali e le Procure della Repubblica che, in base ai parametri precedentemente riportati, devono essere soppressi. Tra gli Uffici Giudiziari facenti parte dell’elenco Birritteri sono ricompresi anche il Tribunale e la Procura della Repubblica di Cassino.
La proposta di sopprimere un Tribunale e una Procura con 150 anni di vita (istituiti a pochissimi mesi dall’ Unificazione dell’Italia attraverso il R.D. 20 Novembre 1861) e posti a tutela e al servizio di una vasta area che comprende 59 Comuni dei quali 54 del Lazio Meridionale e 5 dell’Alto Campano, per un totale di oltre 300.000 abitanti è un fatto grave che rappresenta un vulnus per la democrazia, un’inaccettabile rottura istituzionale e un grave attacco ai diritti civili di tutti i cittadini, di tutti gli operatori economici e dei lavoratori in particolare.
La Città di Cassino e tutto il circondario giudiziario sono geograficamente situati in una posizione strategica in quanto si trovano a ridosso delle direttrici stradali e autostradali che collegano il Nord e il Sud della nostra penisola, nonché la zona Tirrenica con quella Adriatica. Proprio per la sua posizione geograficamente strategica, il territorio del Cassinate è considerato dagli organismi preposti “area ad altissimo rischio†ed il suo Tribunale è sempre stato ritenuto un “Tribunale di frontiera†rispetto all’area di confine della Campania, considerata zona ad elevatissima concentrazione di criminalità organizzata.
In questo territorio, sede dell’abazia benedettina di Montecassino, operano e agiscono realtà di grande rilievo economico e sociale come lo stabilimento FIAT di Piedimonte San Germano, lo stabilimento SKF di Cassino, diversi insediamenti industriali, diverse cartiere, il distretto del marmo di Coreno e il distretto del tessile di Sora, uno sviluppato settore del terziario e del commercio. Il territorio vanta la presenza della Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, nel territorio sono presenti altresì la caserma del 80° Reggimento Roma, la casa circondariale di Cassino, l’Agenzia delle Entrate e le sedi dell’Inps e dell’Inail.
Il tribunale di Cassino al 31.12.2010 ha registrato 14.510 pratiche civili pendenti di cui oltre 4.000 di lavoro. Ha registrato altresì 7.561 pendenze penali. La pianta organica del Tribunale annovera 19 Magistrati togati presso il Tribunale e 7 presso la Procura della Repubblica coadiuvati da numerosi giudici onorari. Vi operano circa 823 avvocati e un considerevole numero di praticanti abilitati al patrocinio. Inoltre sono da poco terminati i lavori di ristrutturazione ed adeguamento dell’edificio dove ha sede il Tribunale di Cassino. Questi lavori sono stati finanziati dallo Stato per un importo di € 3.500.000,00.
Come dimostrano le argomentazioni illustrate in precedenza, corroborate dai fatti storici e geografici, il Tribunale di Cassino e la sua Procura della Repubblica rientrano nei “parametri oggettivi e omogenei†previsti dalla legge delega e per questo devono conservare la loro autonoma esistenza e continuare ad operare pienamente nella loro sede naturale che è la città di Cassino.
Da quando è emersa l’ipotesi che il Tribunale di Cassino potesse essere soppresso, la popolazione dell’intero comprensorio si è preoccupata ed allarmata per l’incombente pericolo ed i rappresentanti delle istituzioni, degli ordini professionali, delle associazioni di categoria e dei partiti politici di tutti gli schieramenti si sono attivati per sostenere le giuste e sacrosante ragioni della permanenza ed anzi della necessità di un potenziamento degli uffici Giudiziari di
Cassino.
Negli ultimi giorni si sono diffuse notizie in base alle quali, nonostante gli sforzi di tutti per impedirlo, nell’elenco predisposto dal capo del Dipartimento del Ministero della Giustizia, tra i tribunali da sopprimere è ricompreso quello di Cassino con la sua Procura della Repubblica e la sede distaccata di Sora per i quali è stato proposto l’accorpamento al Tribunale di Frosinone.
A seguito di queste notizie le popolazioni interessate stanno perdendo fiducia nelle istituzioni repubblicane e ritengono, non sempre a torto, che i loro rappresentanti locali, eletti nel Parlamento nazionale ed in quello regionale, non hanno l’autorevolezza per difendere i diritti e le prerogative dell’intero territorio ne tantomeno la forza politica per impedire la soppressione del tribunale di Cassino.
Non vorremmo che si ripetesse, a danno di Cassino e dell’intero territorio, la ripicca di chi detiene il potere perpetrandolo a discapito di uomini liberi ed amministratori non sempre allineati con la maggioranza parlamentare, come avvenne quando Mussolini non volle nominare Cassino, che pur possedeva tutti i titoli, Provincia del Basso Lazio a causa dei “100 avvocatacci†del suo Tribunale, unici in Italia a indagare sul caso Matteotti.
Cari compagni, vogliamo sperare che, come un anno fa in occasione delle elezioni comunali per il rinnovo dell’amministrazione cittadina non ci avete fatto mancare il vostro sostegno e dato un fattivo contributo alla nostra campagna elettorale con la partecipazione attiva dei compagni Luigi Nieri, Massimiliano Smeriglio, Gennaro Migliore e, alla vigilia del ballottaggio, del nostro Presidente Nichi Vendola, anche in questa occasione vogliate farci sentire la vostra vicinanza e darci il vostro appoggio intraprendendo, nelle opportune sedi istituzionali, ogni utile iniziativa per sostenere le giuste ragioni della permanenza a Cassino, città Medaglia d’Oro al Valor Militare e simbolo della Resistenza al nazifascismo, del Tribunale e della Procura della Repubblica.
Per evitarne la soppressione, su iniziativa della CGIL, tutte le organizzazioni sindacali del territorio hanno promosso un coordinamento territoriale tra i rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni di categoria, degli ordini professionali, delle associazioni, di tutti i cittadini e lavoratori. Questo coordinamento ha indetto una grande manifestazione di popolo per il giorno 21 Giugno alle ore 18, alla quale noi abbiamo aderito e parteciperemo convintamente e alla quale vi invitiamo caldamente a partecipare con una delegazione rappresentativa del partito a livello Nazionale, Regionale e Provinciale.