Il fantasma della soppressione che aleggia minaccioso sul tribunale di Cassino sembra concretizzarsi con una proposta di Legge che indica il presidio di giustizia della città martire quale unico nel Lazio destinato alla chiusura. Contro quella che sta diventando sempre meno ipotesi, e sempre più realtà , si è schierato stamattina il sindaco Giuseppe Golini Petrarcone che, con modi garbati ma decisi, ha scritto al presidente della repubblica Giorgio Napolitano chieendogli di intervenire personalmente sulla vicenda altrimenti la città è pronta a restituire la medaglia d’oro al valor militare. “Illustre Presidente della Repubblica, On. Giorgio Napolitano – scrive nella missiva Petrarcone – la città di Cassino, che Lei ha visitato in qualità di Presidente della Camera dei Deputati nel 1993 quando ebbi l’onore di accoglierLa agli inizi del mio primo mandato da sindaco, vive un momento difficile a causa della paventata ipotesi di soppressione del nostro storico Tribunale. Ricordo le Sue parole commosse e di vicinanza al nostro popolo ed alla nostra città , che Lei stesso ha definito “un esempio di ricostruzione civile e morale†e spero, con questa missiva, in un Suo vivo interessamento sulle sorti del Tribunale di Cassino.
La nostra città , unica nel Lazio insieme a Roma, si pregia di avere ricevuto la medaglia d’oro al valore militare, massimo riconoscimento per il tributo di uomini e di sangue pagato per la nostra Patria nel corso della seconda guerra mondiale, quando anche la nostra Abbazia è stata distrutta.
L’Abbazia di Montecassino, culla del Cristianesimo che, con il suo fondatore e Patrono della nostra città e d’Europa, San Benedetto, universalmente conosciuta come Faro d’Europa, ha sicuramente ricoperto un ruolo di primissimo piano nel raggiungimento dell’Unità Europea.
Dalla sua ricostruzione è partita la rinascita della nostra città . Il nostro popolo ha dimostrato, nel periodo post bellico, un coraggio che solo chi si vede completamente privato di ogni riferimento è in grado di tirare fuori.
Quel coraggio di non arrendersi, di reagire fino a rendere Cassino di nuovo una città importante e strategica per l’intero panorama regionale e nazionale.
Se Cassino oggi è un punto di riferimento per l’intero territorio lo si deve a diverse componenti ed il Tribunale, baluardo di legalità soprattutto in un territorio di frontiera come il nostro, non può e non deve subire ridimensionamenti o soppressioni.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che il Tribunale di Cassino ha il vanto di essere stato istituito nello stesso anno in cui si è raggiunta l’Unità d’Italia e ha compiuto pertanto nel 2012 i suoi 151 anni.
Cassino non può fare a meno del suo Tribunale, che fa parte della storia della nostra città e riferimento di un vasto territorio che valica anche i confini regionali, con 19 magistrati, 1000 avvocati, un bacino d’utenza di 220.000 abitanti e un carico di lavoro per ogni magistrato che supera i livelli di molti tribunali capoluogo di provincia.
Non dobbiamo dimenticare inoltre la presenza nella nostra città della Casa Circondariale più grande della provincia.
La presenza dell’Università degli Studi Cassino e del Lazio Meridionale, che per quanto giovane, è ormai una realtà consolidata che ogni anno forma centinaia di giovani giuristi grazie alla facoltà di Scienza Giuridiche.
A ciò si aggiunga la importante presenza nella città dell’80° Reggimento Scuola Allievi Sergenti Roma, nonché uno degli stabilimenti più efficienti del gruppo Fiat.
Sig. Presidente, la perdita del Tribunale rischia di mettere in crisi l’intero sistema. Come Primo Cittadino non posso permettere che ciò accada per logiche ragionieristiche cui si aggiungerebbero anche inspiegabili logiche politiche, qualora alcuni Tribunali di minor blasone e con numeri inferiori al nostro venissero salvati.
Inoltre anche a livello economico la soppressione del nostro Tribunale non comporterebbe vantaggio alcuno, anzi lo Stato si troverebbe a dover sopportare costi elevatissimi per l’eventuale accorpamento del Tribunale a Frosinone, la cui struttura è assolutamente insufficiente ad accogliere gli uffici di Cassino.
Abbiamo tutti una grande responsabilità verso chi, prima di noi, ha lottato per la nostra città . Siamo delusi dalla poca considerazione per Cassino e per il nostro Tribunale e siamo pronti a fare un gesto eclatante: restituire la medaglia d’oro al valore militare. Un gesto che non è solo simbolico, ma rappresenta la volontà di non arrendersi a scelte ingiuste ed immotivate.
Il tribunale è una costola di Cassino e di tutti i valori che hanno ispirato il nostro popolo. Per queste ragioni non avrebbe più senso avere una medaglia d’oro in una città che si vedrebbe privata di un’istituzione fondamentale.
Nella speranza che la città di Cassino possa continuare ad avere il suo Tribunale e nella certezza di un Suo vivo sostegno, porgo i più cordiali saluti da parte mia e dell’intera Amministrazione del Comune di Cassino”.