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Aidaa sulla rotta tedesca del mercato dei cani destinato alla vivisezione

Da Aidaa riceviamo e pubblichiamo.
“Secondo il rapporto sulle zoomafie il traffico internazionale di cani e cuccioli di cane ha un valore di circa 500 milioni di euro l’anno. Tra le rotte di questo traffico messe sotto accusa anche da iniziative e prese di posizione sia delle associazioni animaliste sia anche in sede di parlamento nazionale ed europeo ci sono quelle che dai paesi europei dell’est portano verso l’Italia, ma anche quelle che dalla Spagna portano verso l’Italia e dall’Italia verso la Germania. Quello del traffico illegale dei cani verso la Germania è un business molto ricco e noto specialmente dal sud Italia dove molto spesso al fianco di carichi di cani randagi effettivamente portati in Germania per trovare una nuova famiglia le zoomafie realizzano viaggi apparentemente regolari che invece grazie alla complicità di associazioni o canili tedeschi riforniscono i laboratori di vivisezione di oltr’alpe. Ogni cane considerato “buono” viene pagato ai trafficanti italiani circa 40-50 euro. Quella del presunto traffico illegale di cani verso la Germania è all’attenzione da tempo anche delle forze dell’Ordine nazionali e dell’Interpool che grazie ad una stretta collaborazione tra le varie polizie permette spesso di bloccare questi carichi di cuccioli destinati al mercato italiano o i carichi che dall’Italia vanno verso i laboratori tedeschi e dei paesi del nord Europa. Cosi ad associazioni serie che operano per il bene degli animali si affiancano vere e proprie bande di criminali che gestiscono un traffico senza scrupoli di poveri cani che una volta in Germania anzichè trovare una famiglia finiscono nei laboratori. Nei giorni scorsi è passata sottotraccia un abominevole ed illegale decisione presa dagli amministratori locali di un Comune umbro che accogliendo le allettanti proposte di una donna tra le più note tra quelle sospettate di essere al centro dei traffici internazionali di cani per la vivisezione hanno predisposto addirittura una delibera che permette a questa donna ed ai suoi collaboratori di portare i cani da quel Comune fino in Germania attraverso un sistema di false e fittizie adozioni, cani che vengono prelevati senza controlli direttamente dai canili e spediti in un furgone assolutamente non attrezzato in Germania dove ad attendere i cani, ma anche di alcuni comuni del Lazio dove la donna ha fatto i suoi proseliti c’è il tavolo della vivisezione e la morte atroce tra le mani di aguzzini. E nonostante le diverse denuncie questa donna continua a trafficare con i tedeschi mandando a morte centinaia di cani con il beneplacido ufficiale di una delibera di un comune italiano proprio nei giorni in cui le televisioni ed i giornali sono pieni delle belle immagini dei beagle liberati da Green Hill mentre pochi sanno che il loro posto viene preso da cani ignoti che provengono dall’Umbria. “A ********* non ci sono le telecamere- dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- mentre i cani partono per l’inferno tedesco, non ci sono deputati e rosse paladine dei cani, ma solo un camion anonimo che carica decine di cani destinati all’inferno dei laboratori tedeschi attraverso un traffico internazionale illegale. Bene noi non ci stiamo e denunciamo questo immondo traffico e ci aspettiamo da subito che questo traffico venga bloccato senza se e senza ma”.

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