Crisi Mabo Prefabbricati S.p.A.: a rischio 74 lavoratori, Consiglio comunale aperto
14 Luglio 2012Il 10 luglio il Consiglio Comunale di Supino convocato in sessione aperta su richiesta del Sindaco On. Alessandro Foglietta, alla presenza dei lavoratori della Mabo Prefabbricati, delle OOSS di settore con la partecipazione dell’Onorevole Francesco Scalia, ha fatto il punto della vertenza che vede il rischio concreto della chiusura dello stabilimento e la perdita dei 74 lavoratori.
Tutti gli interventi che si sono susseguiti, a partire dall’introduzione del Sindaco di Supino, hanno evidenziato la drammaticità ed i numeri della crisi strutturale che sta colpendo drasticamente la nostra Provincia e  come l’eventuale licenziamento dei 74 lavoratori oggi in forza alla Mabo Prefabbricati sarebbe un ulteriore perdita dal punto di vista economico e sociale che  il territorio di Supino non può assolutamente permettersi. Inoltre la particolare situazione della Mabo Prefabbricati, una Società che ha in portafoglio oltre 3 milioni di commesse ma che non ha liquidità per renderle operative rende sicuramente l’impegno di tutti i Soggetti coinvolti, sebbene arduo, comunque oggi percorribile e economicamente compatibile.
E’ assurdo  in questo periodo di crisi  vedere uno stabilimento chiuso anche dove il lavoro c’è, i lavoratori sono stati messi in CIGS dal 16 aprile 2012, e non essere in grado di trovare soluzioni per salvare anche parte dei posti di lavoro oggi in pericolo.
La Mabo Prefabbricati ha tentato in questi giorni attraverso un affitto di ramo d’Azienda di cedere lo stabilimento di Supino e le relative commesse ad un imprenditore locale. Tale tentativo, nonostante la condivisione e la solidarietà formalizzata dalla stragrande maggioranza dei lavoratori, non è andato a buon fine in quanto il nuovo accordo non garantisce il numero di lavoratori che realmente necessita per produrre le commesse in portafoglio, oltre a non esserci l’unanimità dei lavoratori richiesta dal subentrante all’eventuale Accordo Sindacale.
Tale situazione di stallo sta seriamente pregiudicando la possibilità di riapertura dello stabilimento e cosa ancora più grave il passare dei giorni comporta il rischio concreto di perdere quelle commesse che sono oggi determinanti per intraprendere qualsivoglia trattativa con un eventuale acquirente interessato.
Il marchio Mabo, la sua rete commerciale nel centro sud del Paese, la produttività dello stabilimento di Supino, rendono ancora più appetibile questo investimento economico, nel settore dei manufatti in cemento la stessa posizione geografica rende strategica e profittuale l’eventuale scelta.
Le OOSS di categoria hanno già chiesto all’Assessorato Regionale al lavoro e Formazione e alle Istituzioni territoriali di convocare subito presso la Regione Lazio un tavolo di crisi per trovare soluzioni alternative al licenziamento e soprattutto far ripartire lo stabilimento per produrre le commesse in portafoglio.
Alla fine del Consiglio Comunale il Sindaco Foglietta ha proposto, trovando l’assenso unanime dei presenti, di costituire, già entro i primi giorni della prossima settimana, una task force permanente per seguire la vertenza Mabo e per svolgere quel lavoro sinergico tra Istituzioni e parti sociali e rendere più forte ed efficace l’azione e le iniziative intraprese e da intraprendere al fine di scongiurare la chiusura dello stabilimento ed il licenziamento dei 74 lavoratori.