Utilizzando i metodi delle indagini in materia di contrasto patrimoniale alle mafie, la Procura della Repubblica di Lanciano ha chiesto e ottenuto nei confronti di P.V., l’applicazione della misura di prevenzione con contestuale sequestro della totalità dei beni a lui riconducibili, pur se intestati a prestanome, e in particolare di quote sociali di 4 società attualmente operative, di cui tre operanti nel settore immobiliare; 72 immobili, tra terreni e appartamenti; 12 veicoli utilizzati per l’attività aziendale;
alcuni conti correnti bancari.
Le indagini sono state svolte dal nucleo di Polizia Tributaria del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Chieti che ha eseguito il sequestro dei beni.
In particolare, ricostruita l’attività illecita posta in essere in circa un ventennio da P.V., compreso il coinvolgimento in fatti di bancarotta ed evasione fiscale, la Procura di Lanciano diretta dal procuratore capo Francesco Menditto, ha proposto l’applicazione della normativa in materia di misure di prevenzione (prevista dal Codice antimafia e, prima, dalla legge Rognoni-La Torre nei confronti degli indiziati di mafia), recentemente estesa alle persone pericolose “dedite a traffici delittuosi e che vivono col provento di delittiâ€, inserendo in tale ambito, per la prima volta in Italia “l’evasore fiscale socialmente pericolosoâ€: colui che manifesta una personalità dedita all’evasione fiscale, continua e ripetuta, come vero e proprio stile di vita.
Il Tribunale di Chieti, competente per il territorio della Procura di Lanciano, con decreto del 12 luglio 2012:
ha applicato a P.V., la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per la durata di tre anni, con obbligo di versare una cauzione di euro 100.000, ritenendo che “sia dedito abitualmente (e non solo occasionalmente), alla commissione di reati preordinati alla evasione fiscale (attività posta in essere sin dal 1993, con notevole impulso a partire dagli anni 2004-2005) e che viva abitualmente con i proventi di tali attività delittuoseâ€.
P.V. dovrà , con efficacia immediata e per tre anni, pena la commissione di un reato, tra l’altro:
fissare la propria dimora, senza potersene allontanare senza preavviso;
non rincasare la sera dopo le 20 nel periodo autunnale e invernale, e dopo le 21 nel periodo primaverile ed estivo; non uscire dall’abitazione prima delle ore 7;
ha accolto integralmente la richiesta di sequestro di tutti i beni che da oggi sono gestiti dall’amministratore giudiziario, con estromissione di P.V. e dei formali titolari.
I beni immobili, all’esito della confisca, saranno utilizzati per fini sociali da parte dei Comuni che ne faranno richiesta.
Nella proposta della Procura, all’esito delle indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Chieti, si evidenzia:
quanto la sistematica evasione fiscale sia un settore ormai tipico per l’applicabilità delle misure di prevenzione consentendo più funzionali sequestri diretti a colpire illecite accumulazioni, intestate a prestanome od opportunamente celate.