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Giannino e Grillo, le alternative per dare discontinuità ad un sistema che non funziona

di Max Latempa
Negli ultimi tempi da più parti si avanza l’ipotesi di una possibile candidatura alle prossime elezioni di Oscar Giannino, il giornalista-economista dagli abiti stravaganti ma delle idee taglienti, pratiche e riformatrici.
Lo stesso Giannino, intervenuto in un programma serale su La7, non ha decisamente smentito l’eventualità di mettersi a capo di una nuova formazione politica di stampo liberale ma in contrapposizione con il Pdl e tutte le forze politiche che hanno governato in Italia negli ultimi venti anni.
Nel panorama economico nazionale ed anche internazionale, Giannino è apparso come colui che, tra gli economisti ed i giornalisti, più di tutti ha criticato aspramente le politiche governative e comunitarie, avendo il coraggio di esporsi apertamente contro i poteri forti e non arrampicandosi mai sugli specchi come la maggior parte dei suoi colleghi, incapaci di azzeccare una che una previsione nel breve e nel lungo periodo, tanto da apparire spesso collusi con il mondo finanziario-speculativo.
Giannino è molto preparato in campo economico ed è cresciuto politicamente nel Partito Repubblicano, dunque non è estraneo ai meccanismi parlamentari.
Conduttore di un programma su Radio 24 in cui si erge a difesa di imprenditori ed aziende, massacrate da concorrenza sleale e dai carichi fiscali, ha recentemente creato molta audience invitando gli imprenditori in crisi a chiedere apertamente aiuto piuttosto che imboccare la strada del suicidio. La sua particolarità sta nel fatto che ad ogni sua critica segue una personale proposta della soluzione. E questo, il più delle volte, costringe l’ interlocutore avversario a fare i conti con una competenza che si spinge oltre il normale confronto.
Recentemente ha però preso anche lui un grosso granchio. Fu all’ indomani del terremoto del Giappone, quando frettolosamente scrisse su Il Messaggero un editoriale dal titolo “Test superato: nucleare sicuro, è la prova del nove”. Il giorno dopo esplose la centrale di Fukushima.
I partiti lo guardano con sospetto e dopo aver tentato di fagocitarlo, senza riuscirvi, ora lo considerano un pericoloso possibile avversario, diciamo un Grillo in pectore.
E proprio con Grillo potrebbe rappresentare una formidabile arma per spazzare via in un solo colpo le vecchie ed arrugginite formazioni politiche italiane che in questi ultimi due decenni hanno gettato l’ Italia nella palude della recessione.
Grillo capace di prendere voti dovunque, Giannino nuovo portabandiera dell’ elettorato liberale ed imprenditoriale.
Sarà questa la forza motrice per strappare l’ Italia dalle sabbie mobili?

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