L’ipotesi di accorpamento tra gli stabilimenti Fiat di Cassino e di Pomigliano non spaventa i lavoratori della fabbrica di automobili del cassinate. Allo sciopero indetto dalla Fiom, questa mattina, ha partecipato solamente il 4% dei lavoratori. Dalla linea di montaggio mancavano appena 53 operai e non è detto che fossero tutti in sciopero. Un flop, la manifestazione dei metalmeccanici della Cgil, che lascia aperte varie interpretazioni: nessuno crede al rischio accorpamento, oppure è la crisi che fa sentire tutto il suo peso nelle tasche dei lavoratori e “vieta†una giornata di assenza dal lavoro. Probabilmente come spesso accade, la verità sta in mezzo. Il difficile momento economico si fa certamente sentire ma, probabilmente, è anche vero che gli operai dello stabilimento cassinate sono convinti che l’azienda ritenga centralissimo nella produzione di auto, il ruolo della fabbrica di Piedimonte, tanto da non rendere possibile uno smantellamento o un depotenziamento. Eppure i timori ci sono, ma principalmente dettati dall’andamento del mercato. Oggi di auto se ne vendono poche e questo si che spaventa.
Ermanno Amedei