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Le linee guida del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico per la sicurezza nelle immersioni in grotta del

Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) attraverso la propria Commissione Speleo- Subacquea e la propria Scuola Nazionale Tecnici di Soccorso Speleosubacqueo – le due strutture del CNSAS cui sono demandate le operazioni in ambiente confinato ed allagato – ritiene importante offrire all’opinione pubblica ed agli operatori del settore alcune fondamentali linee guida maturate nel corso di 50 anni di esperienza nella prevenzione e nel soccorso medicalizzato agli infortunati in ambiente ostile.

Il soccorso speleologico, già dalla sua costituzione nel 1965, si è occupato delle grotte aeree e di quelle subacquee sia per il soccorso che per la prevenzione, in aderenza a quelli che sono i compiti istituzionali assegnati al CNSAS dallo Stato.
Nel 1984 è stata costituita la Commissione Speleo-Subacquea (Com Sub), un organismo specialistico ed operativo con il compito principale della prevenzione e del soccorso in ambiente confinato ed allagato (grotte subacquee ed altri ambienti sommersi).

Sulla base dell’esperienza come speleosubacquei e speleosoccorritori dei componenti della Com Sub e del patrimonio di conoscenze acquisite e maturate dal CNSAS sulla base di un trentennio di operazioni di soccorso e di analisi degli incidenti avvenuti in grotte subacquee in Italia e in tutta Europa, sono state elaborate e sintetizzate 20 regole per affrontare le immersioni in grotta in piena sicurezza.
Queste regole di sicurezza sono state recepite e pienamente accettate dalla comunità speleosubacqea internazionale, sono state messe alla prova nel corso di innumerevoli esercitazioni ed interventi e sono offerte dal CNSAS a tutti gli interessati .

Queste regole pratiche sono volte ad eliminare tutte quelle situazioni di potenziale pericolo che purtroppo hanno generato e generano incidenti. Anche se al momento non è stata ancora pienamente chiarita la dinamica del recente incidente costato la vita a 4 subacquei nella Grotta degli Occhi di Palinuro, dall’analisi di precedenti eventi analoghi emerge chiaramente che la causa risiede sempre nella mancata osservazione di uno o più dei principi indicati dalle regole di sicurezza.
La mancata applicazione di corrette metodologie, l’ utilizzo di materiali inadeguati, la mancanza di preparazione e di esperienza costituiscono una situazione potenziale di grave pericolo.
Nonostante il progresso tecnico e l’evoluzione dei materiali in tutti questi anni, le regole e i metodi per utilizzare quelle tecniche e quei materiali restano ancor oggi valide perche quelle raccomandazioni sono basilari per la sicurezza di chi, per diletto o per lavoro, opera in ambiente speleo subacqueo.

Linee guida per la sicurezza nelle immersioni in grotta

1) Svolgere la propria attività in contatto con club o persone che praticano da tempo la speleologia subacquea.
2) Conoscere i propri limiti, essendo consapevoli della propria reale esperienza nelle immersioni speleo subacquee.
3) Essere consapevoli che _NON ESISTONO _”sifoni (grotte) piccoli” o “sifoni (grotte) facili” che si possono affrontare
con minore concentrazione o con attrezzature ridotte.
4) Conoscere perfettamente l’attrezzatura utilizzata, il suo funzionamento, la sua dislocazione sul corpo.
5) Programmare _SEMPRE _l’immersione.
6) Utilizzare SEMPRE LA SAGOLA GUIDA – segnata almeno ogni dieci metri con la distanza progressiva e la direzione
di uscita. NON FIDARSI MAI DI SAGOLE VECCHIE: POSSONO ESSERE MOLTO PERICOLOSE. La sagola è il solo
mezzo che riconduce all’esterno. NON PERCORRERE NEPPURE UN METRO SENZA L’AUSILIO DELLA SAGOLA
GUIDA!
7) Per allontanarsi dalla sagola guida principale, utilizzare SEMPRE la sagola ausiliaria di sicurezza.
NON LASCIARE MAI LA SAGOLA PRINCIPALE SE NON CON LA SAGOLA AUSILIARIA.
8) Lo speleosub che svolge la sagola deve fissarla bene affinché non si ingarbugli, non si impigli o peggio si tagli. UNA
SAGOLA MAL POSIZIONATA PUO PROVOCARE INCIDENTI.
9) Utilizzare SEMPRE almeno DUE bombole indipendenti, con protezioni per la rubinetteria.
NON UTILIZZARE MONO BOMBOLA O BIBOMBOLA CON RUBINETTERIA CHE RACCORDA LE DUE BOMBOLE.
10) Utilizzare SEMPRE erogatori affidabili con raccordi DIN. Ciascun erogatore DEVE essere munito di manometro.
11) Utilizzare NON PIU DI UN TERZO dell’aria a disposizione per il percorso di andata. Respirare alternativamente da
tutte le bombole cambiando erogatore ogni 10- 20 bar di consumo d’aria. UN TERZO dovrà essere utilizzato per il ritorno
e UN TERZO costituirà una riserva, da usarsi in caso di emergenza.
12) Utilizzare SEMPRE almeno TRE fonti luminose indipendenti, di cui DUE che abbiano una durata superiore all’immersione
programmata.
13) Sistemare le fonti luminose sul casco per avere le mani libere.
14) Utilizzare il giubbotto ad assetto variabile (GAV).
15) Immergersi con orologio, profondimetro, e tabelle/computer,
16) Sostituire il coltello da sub con un tronchesino, che permetta di tagliare corde di un certo diametro o cavetti di acciaio.
Il tronchesino va portato sul braccio. NULLA DEVE ESSERE FISSATO ALLE GAMBE. La sagola guida potrebbe impigliarsi
e sarebbe difficile liberarsene.
17) Utilizzare di norma il salva pinne.
18) NON RESPIRARE MAI l’aria delle eventuali bolle lungo i sifoni. Essere estremamente cauti nel respirare l’aria delle
cavità oltre i sifoni.
19) Prima di ogni immersione accertarsi del perfetto funzionamento di tutta l’attrezzatura. Erogatori e manometri devono
essere raccolti sul corpo, visibili e a portata di mano.
20) Lo speleosub NON è un subacqueo di acque libere. L’attività speleosuacquea ESCLUDE il sistema di coppia. LO
SPELEOSUB DEVE ESSERE INDIPENDENTE, cioè in grado di immergersi da solo, contando su se stesso e sulla propria
preparazione per immergersi con assoluta sicurezza.

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