Da A3 a Baa2, l’agenzia di rating Moody’s ancora inclemente con l’Italia che ne declassa ulteriormente l’economia. Parliamo della certificazione di garanzia dell’economia del Paese faro, un tempo, per gli azionisti che coprano i titoli di Stato. A determinare la scelta del declassamento, proprio la notte prima dell’asta dei titoli di Stato del Belpaese, sarebbero state le incertezze in vista delle prossime elezioni, il rischio di contagio di Spagna e Grecia. Una “pagella†che sembra non credere alle iniziative anticrisi fatte di tagli e sacrifici, al momento in atto in Italia. Ma contro l’operato di questi arbitri sono in tanti a scuotere la testa. Sono troppe le circostanze in cui le agenzie, tutte americane, hanno operato le loro scelte con il sospetto di agevolare quella parte dei mercati alle quali sono vicine. Intanto la vendita dei titoli di Stato è andata bene. L’asta a 3 anni ha visto infatti un netto calo dei rendimenti. Il Tesoro ha venduto titoli con scadenza luglio 2015 per complessivi 3,5 miliardi, massimo ammontare prefissato e i tassi sono scesi al 4,65% dal 5,30% dell’analoga asta di giugno. Il buon andamento dell’asta ha fatto calare anche lo spread sceso sotto quota 470 punti. Neanche la Borsa sembra scomporsi, quasi a testimoniare che ormai, alla pagella delle agenzie di rating non crede più nessuno.