La rapina l’aveva messa a segno poco prima della chiusura pomeridiana all’Ufficio Postale di Venafro in quella piazza proprio dedicata al martire dell’Arma, il Vicebrigadiere Salvo d’Acquisto.
Era il 12 agosto 2008 quando gli impiegati intenti alla chiusura delle operazioni con il pubblico, si videro apparire un giovane scaltro ed atletico che piombato in mezzo a loro arraffò previe minacce il denaro custodito nei tiretti degli operatori dileguandosi fulmineamente all’esterno ove faceva perdere le proprie tracce tra quelle traverse cittadine.
L’allarme conseguito al fatto criminoso portò immediatamente l’Arma locale sul posto che organizzò le conseguenti battute e ricerche in città con esito negativo.
Il lavoro investigativo fu contestualmente subito messo in opera da una task force operativa del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale comprensiva di sezione rilievi tecnico scientifici, che avviò l’immediata acquisizione degli elementi utili alle indagini forniti dal personale e sotto il profilo scientifico dalle impronte lasciate dal malfattore.
Proprio la professionale e certosina acquisizione scientifica di quest’ultime, analizzate e comparate nei laboratori del RIS dell’Arma in Roma hanno consentito di dare l’identità al rapinatore, identificato all’epoca in un 19enne residente a Frosinone già censurato per reati di specie.
Bontà del risultato investigativo-scientifico confermato poi anche dai testi che hanno riconosciuto nell’indagato l’autore della rapina avvenuta quattro anni prima.
E dopo il deferimento da parte del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale alla Procura della Repubblica del capoluogo Pentro, il relativo giudizio penale da questa promosso, ha trovato il suo epilogo dopo varie udienze e rinvii all’odierno giudizio al termine del quale il collegio del Tribunale di Isernia, presieduto dal Dr Ferdinandi, ha decretato una condanna del 24enne P.S., alla pena di anni 8 (otto) e 4 mesi di reclusione, 1800 Euro di multa e Interdizione perpetua dai Pubblici Uffici.
Un risultato importante per la giustizia ed un segnale forte per malfattori che pensano al Molise quale teatro predatorio.