Si sono finti assicuratori e hanno tentato di raggirare una 70enne di Veroli. Nella tarda mattinata di ieri, una donna settantenne di Veroli, mentre si trovava all’esterno della propria abitazione, è stata avvicinata da due uomini vestiti in modo distinto. I due lestofanti presentatisi alla signora per assicuratori, all’inizio con garbo ed estrema affabilità , l’hanno informata di essere passati, come d’accordo, per riscuotere una polizza assicurativa del figlio. Di fronte alla resistenza della donna i toni si sono fatti più pressanti ed alti e come ultimo tentativo, per carpirne la fiducia, i sedicenti assicuratori hanno simulato una telefonata con il congiunto, in cui quest’ultimo dava il proprio benestare alla madre al pagamento della polizza.
La signora però, non convinta dalla scenetta messa in atto dai due, rientrava in casa e contattava telefonicamente il figlio avendo conferma dei sospetti avuti sulle loro reali intenzioni.
A quel punto segnalava l’accaduto alla Sala Operativa della Questura fornendo, oltre alla descrizione dei truffatori, anche il numero di targa dell’auto a bordo della quale si erano dileguati,
grazie alla scaltrezza di una vicina di casa che ne aveva annotato gli estremi.
Le ricerche diramate anche ai Commissariati della provincia davano, poco più tardi, esito positivo.
Gli agenti delle Volanti del Commissariato di Sora hanno infatti intercettato, in una via della città , i due ricercati a bordo della macchina, una Lancia Dedhra, segnalata.
Sottoposti a perquisizione personale, indosso ai due uomini è stato trovato denaro per un importo complessino di circa 2.000 euro, nonché un assegno dell’importo di 980 euro, il tutto sottoposto a sequestro ed oggetto di ulteriore indagini.
Il due, identificati, sono risultati essere due fratelli del napoletano, rispettivamente di 45 e 33 anni con a carico numerosi precedenti penali, in particolare in materia di armi e stupefacenti, evidenziandone la particolare pericolosità sociale.
Per i congiunti truffatori è scattata la denuncia per tentata truffa.
L’attività investigativa prosegue per scoprire se altre persone sono cadute nella rete dei due pregiudicati, vista l’ingente somma ritrovata nelle loro tasche.