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La “Notte Bianca” di Atina: magia di luci, tradizione, scultura, sapori e…scatti d’autore

Si è conclusa con enorme successo di pubblico la Notte Bianca “Il Bel Paese” di Atina. Una notte suggestiva al vecchio borgo, dove arte, cultura e tradizione, hanno reso ancor più magico e incantato l’antico paesino della Val Comino. Una manifestazione che ha visto i tanti spettatori, per una notte intera, alternarsi fra la magia di luci del centro storico, musica, fotografia, pittura in cui l’antico si è fuso al moderno in un fascino di luci e suoni. Una notte magica in cui i profumi dell’arte e della tradizione culinaria della Valle di Comino hanno invaso l’intero Borgo.  Un evento che ha ospitato anche una importante prsonale di scultura di Mario De Luca Mario e una mostra fotografica di due artisti nostrani dello ‘scatto d’autore’, nella suggestiva cornice della sala Consiliare del Palazzo Ducale Cantelmi. “Long Exposure”, questo il titolo della mostra firmata Paolo Ferrera e Rocco Tata. Una meravigliosa rassegna dove ventisei scatti hanno saputo raccontare il divenire dell’essere sfruttando la tecnica fotografica della lunga esposizione. L’evento artistico ha riscosso un grande successo. Noi li abbiamo incontrati per conoscerli e capire la loro arte dello scatto.

Chi è Paolo Ferrera?

“Non è semplice raccontare se stessi, anche perché non lo faccio spesso, ma ci provo. Sono nato ad Atina, ho 31 anni ed attualmente vivo a Lodi. Ho iniziato a fotografare quando tempo fa trovai una vecchia Zeiss Ikon di mia madre, dono del padre. Fu amore a prima vista e da quel momento non ho più lasciato la fotografia”.

Il tuo percorso fotografico, da quel momento in poi, come si è evoluto?

“Ho cominciato a leggere tanto, riviste e libri riguardanti il mondo della fotografia, cercando di imparare il più possibile, ma mi accorsi che non bastava. Iniziai allora a frequentare anche il mondo del web cercando il confronto in diversi forum fotografici e non nascondo che questo mi ha aiutato molto a migliorare il mio modo di fare fotografia. Ma il salto di qualità è avvenuto quando ho deciso di seguire dei corsi con fotografi di alto livello”.

Puoi farci qualche nome dei tuoi insegnanti?

“Certo, Angelo Tondini, fotografo specializzato in reportage di viaggio, Paolo Neoz Ferraris specializzato in fotografia di persone, postproducer, docente di fotografia e postproduzione”.

Cos’è la “Long Exposure” e da cosa nasce questa mostra?

“La fotografia a lunga esposizione è una tecnica che si basa sul mantenere l’otturatore della fotocamera aperto per un periodo di tempo più o meno lungo a seconda delle varie esigenze del fotografo. Questa tecnica permette di catturare il movimento e si presta particolarmente per ottenere originalissimi effetti con la luce, ma non solo. Questo progetto nasce dalla personale intenzione di raccontare come ogni cosa, anche nella sua apparente staticità, in verità è in movimento. Raccontare storie di paesaggi o di persone tramite gli occhi della tua mente è per me la cosa più bella che ci sia”.

Un concetto molto profondo che trasmette di certo un fascino unico. Chi volesse seguire da vicino il tuo lavoro come può farlo?

“Sul mio sito ufficiale www.paoloferrera.it, potrà trovare la mia biografia, portfolio, eventi, news e tanto altro. Curo i contenuti personalmente, inoltre ho anche una pagina facebook dedicata alle mie fotografie che mantengo sempre aggiornata; possono trovarmi inserendo il nome: paolo ferrera fotografia.

Chi è Rocco Tata?

“Mi chiamo Rocco Tata, ho 31 anni e vivo ad Alvito, un piccolo paese immerso nella Val Comno. Dopo la laurea in economia, nel 2009 ho cominciato ad affascinarmi al mondo della fotografia comprando la mia prima reflex. Da quel momento in poi è diventata la mia passione principale, una ricerca costante di situazioni ambientali e di luci particolari, guardando ciò che mi circondava con un occhio del tutto diverso rispetto a prima, apprezzando forse maggiormente alcuni indimenticabili momenti. Questo mi ha portato ad uno studio sempre più intenso delle diverse nozioni fotografiche cercando di migliorare sempre più tecnica ed occhio”.

Quando hai capito che per te la fotografia era molto di più di una passione?

“Ho capito che era molto più di una passione quando ho iniziato ad emozionarmi nello scattare foto e, soprattutto, quando ho iniziato ad emozionare chi le osserva. E’ una sensazione bellissima riuscire a trasmettere emozioni e sentimenti attraverso uno scatto. L’obiettivo per me è questo e, una volta capito che lo raggiungevo ho deciso di provarci”.

Cos’è per te la “Long Exposure” e come hai capito che questo progetto poteva essere quello giusto?

“Il progetto “Long Exposure” è stato un modo per confrontarmi con il pubblico, un modo per portare a conoscenza di tutti questa bellissima tecnica fotografica. Ho capito che poteva essere quello giusto poiché non sono le classiche foto che rappresentano un semplice soggetto o una semplice realtà, bensì scatti ricchi di suggestivi effetti dovuti appunto alla lunga esposizione e che portano chi osserva a chiederti con stupore come ciò sia possibile”.

Servizio, foto e interviste di A. Ceccon

     

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