E ancora una volta la scrittrice-giornalista Mary Pace (di Sgurgola) torna alla ribalta. Adesso chiede alla Cia il pagamento della taglia di 25 milioni di dollari per aver fornito le indicazioni per catturare Bin Laden. La scrittrice, già nota per le sue ‘rivelazioni’ su vari misteri italiani, ha fatto notificare al Dipartimento di Stato Usa e al Viminale un atto di citazione dinanzi al Tribunale di Roma, rivendicando la taglia di 25 milioni di dollari per la cattura e l’uccisione di Osama Bin Laden. La donna, assistita dagli avvocati Carlo e Giorgio Taormina, sostiene di aver fornito alla Cia l’indicazione del luogo dove si nascondeva lo sceicco. La prima udienza è in programma per il 13 maggio del prossimo anno. Nel 2003 la scrittrice diede alla Digos di Frosinone le coordinate del covo di Bin Laden, gli ispettori passarono subito l’informativa al Ministero dell’Interno, ma non accadde nulla. Intanto si attivava per cercare un contatto con la CIA di Langley, e solo nel 2010 ebbe fortuna. Ci fu un’intensa corrispondenza con la CIA e alla fine la scrittrice diede le stesse informazioni che già aveva dato anni prima alla Digos, era sicurissima che lo sceicco si nascondesse in Pakistan nel distretto di Abbotabbad, dove poi fu trovato e ucciso. Mary Pace ricevette i complimenti dalla Central Intelligence Agency ma poi si interruppero i contatti. Ora tutto il carteggio sia riguardante il Ministero dell’Interno, sia la CIA è nelle mani dell’avvocato Carlo Taormina. Queste sono le indiscrezioni filtrate dal Ministero italiano, ciò che sta accadendo oltre oceano non si sa. L’avvocato Taormina intanto ha già inviato le notifiche ad entrambe le strutture preposte per la riscossione della taglia che ammonta a 25 milioni di dollari. Come ha fatto Mary Pace a scovare Bin Laden quando non c’è riuscita la CIA? Bisogna ripercorrere gli anni addietro. La scrittrice fu integrata nel SIFAR dallo stesso Gen. De Lorenzo, che riponeva grande fiducia in questa ragazza molto intraprendente. Il Generale le fece fare anche un corso di paracadutista e se allora le FF.AA. fossero state aperte anche alle donne, avrebbe fatto di lei un buon carabiniere. Poi la scrittrice passò per Guido Giannettini, agente del SID ed esperto militare, che le fece per 13 anni lezioni di intelligence e strategia militare, con due maestri di così grosso calibro, Mary Pace ha sfruttato al massimo il suo sapere per indicare con decisione ed esattezza dove si nascondeva Bin Laden dalla CIA. Mary Pace ha scritto molti libri di intelligence, è anche un’esperta di armi, e chissà cosa avrà provato quando De Lorenzo la gratificò del basco verde della Folgore, che venne sostituito nel 1966 con quello amaranto. La scrittrice ora si è isolata dal mondo, ma forse questa battaglia per ottenere la taglia di Bin Laden la farà riapparire in pubblico. Nello scorso anno dichiarò che la soddisfazione più grande l’aveva già avuta: quella di battere la CIA, ora con un avvocato come Taormina può darsi che abbia la possibilità di intascare i milioni che le spettano e non sono pochi. Secondo l’avv. Taormina se il Ministero dell’Interno italiano non ha inviato alle autorità americane le informazioni fornite dalla donna andrà ritenuto responsabile per la mancata percezione della ricompensa e dovrà , pertanto, risarcire il danno patrimoniale dalla stessa subito in misura pari all’importo della taglia.
Domenico Tortolano (Il Messaggero)