Svelato il mistero dell’omicidio di Casalbordino. Nella serata del 29 luglio, Gabriele Di Tullio53 anni di Casalbordino è stato ucciso da un proiettile calibro 12 mentre raccoglieva pannocchie nel campo di granturco del fratello. La mattina dopo è stato ritrovato morto per dissanguamento. Fin da subito si è pensato all’incidente di caccia in un periodo in cui, però, la caccia è chiusa. Secondo le prime ipotesi qualcuno lo aveva scambiato per un cinghiale. Ipotesi suffragate successivamente da una piena confessione fornita direttamente dal cacciatore di frodo. T.F. 60 anni, anch’egli di Casalbordino, ha fatto fuoco certo che, a muovere le piante di granturco fosse un cinghiale. Quando ha capito dell’errore, preso dal panico, è scappato, è arrivato a casa e l’indomani, con la sua auto è partito diretto in Liguria. La moglie, ignara di tutto, si è recata dai carabinieri e ha sporto denuncia per persona scomparsa. I militari agli ordini del capitano Gianfilippo Mancone, e coordinati dal colonnello Giuseppe Cavallari, devono aver subodorato qualcosa, e hanno quindi aspettato che l’uomo ieri tornasse in zona. A loro avrebbe riferito di essersi allontanato per un litigio con la moglie, ma incalzato dai militari e vinto dalla pressione dettata dai rimorsi di coscienza, ha ammesso le sue responsabilità consegnando anche il fucile con cui ha esploso il colpo assassino. Per questo è stato denunciato per omicidio colposo e omissione di soccorso.
Ermanno Amedei