Uno strumento per studiare il cervello, la Neuromed si dota della risonanza magnetica 7 Tesla
29 Agosto 2012Proviene dal National Institute of Health (NIH) del Maryland la Risonanza Magnetica 7 Tesla appena consegnata al Centro di Ricerca Neuromed di Pozzilli (IS), seconda in Italia e 18esima in Europa. Lo strumento consentirà nuove ricerche scientifiche avanzate sul cervello umano, permettendo di approfondire problematiche impossibili da studiare con gli strumenti disponibili fino ad oggi. I protocolli di ricerca stipulati dal Centro di Ricerca Neuromed con l’Università “Sapienza†di Roma e i ricercatori statunitensi coinvolgeranno studiosi e ricercatori da tutto il mondo, provenienti da diversi settori scientifici: fisica, chimica, bioingegneria, neuroscienze, imaging. Anche la Regione Molise parteciperà ai progetti di sviluppo delle applicazioni previste tramite l’utilizzo del nuovo apparecchio, valorizzando in primis il patrimonio professionale del territorio.
L’installazione della risonanza magnetica 7 Tesla segna un nuovo primato dell’IRCCS Neuromed che si qualifica ancor di più, con le proprie eccellenze, come punto di riferimento – non solo del Centro-Sud Italia, ma dell’intero territorio nazionale – nel campo della ricerca scientifica.
Le possibili applicazioni della nuova risonanza magnetica spaziano infatti dallo studio ad altissima risoluzione del cervello all’esplorazione dell’apparato scheletrico. Nel settore delle Neuroscienze l’installazione di tale tecnologia rappresenta un incremento delle potenzialità di ricerca per un ampio spettro di patologie neurologiche di interesse nazionale ed internazionale, che permetteranno di offrire cure nuove e più efficaci.
Le alte prestazioni della Risonanza Magnetica Nucleare 7 Tesla renderanno possibile una più precisa mappatura delle funzioni e della struttura del cervello permettendo di capire i processi alla base dell’attività mentale dell’uomo.
Le ricerche scientifiche che saranno sviluppate segneranno una nuova frontiera della medicina a vantaggio dei pazienti, favorendo l’apporto di sconfinati contributi alle neuroscienze, alle terapie molecolari e ad una più approfondita comprensione della relazione tra lo sviluppo anatomico e funzionale del cervello e di tutti i distretti corporei.