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Ciociaria Oggi, l’editore paga gli affitti arretrati. Giornalisti tornano in redazione

Con una foliazione di emergenza, Ciociaria Oggi non ha interrotto le pubblicazioni nonostante lo sciopero al quale, ieri, ha aderito la stragrande maggioranza di redattori e poligrafici. La crisi in cui versa l’azienda, e non si sa perchè (anzi si sa Benissimo) riguardi solo il ramo d’azienda frusinate, ha avuto come epilogo, ieri, lo sfratto della redazione centrale di Frosinone. i giornalisti si sono ritrovati in strada e, oltre ai ritardi nei pagamenti degli stipendi, si sono ritrovati anche senza redazione. La situazione si è sbloccata ieri quando l’editore ha incontrato la proprietà dei locali pagando il dovuto e permettendo così la riapertura della redazione. 
In un comunicato stampa congiunto redatto da Stampa Romana e dai sindacati si legge:
“La giornata di lunedì 24 settembre è una pagina da dimenticare nella storia di Ciociaria Oggi. Il giornale che avete trovato in edicola ieri era un prodotto incompleto e non all’altezza della tradizione della testata. Tutto ciò a causa della protesta del corpo redazionale, giornalisti e poligrafici. I lavoratori hanno trascorso la giornata all’aperto per i sigilli posti dalla proprietà ai locali che ospitano la redazione, provvedimento preso a motivo del mancato pagamento dell’affitto. Quando, a serata avanzata, la situazione è stata sbloccata, la gran parte dei dipendenti si è rifiutata di tornare al lavoro, proclamando uno sciopero. Una scelta che l’Associazione Stampa Romana e Cgil-Cisl-Uil dei poligrafici hanno condiviso: a quel punto non c’era garanzia di confezionare un prodotto informativo degno di un quotidiano.
La scelta della direzione e del socio di riferimento della Neo di mandare comunque in edicola un’edizione incompleta e rattoppata rappresenta un grave precedente che il sindacato non può che condannare. Le organizzazioni sindacali e i lavoratori hanno finora atteso che il nuovo socio di riferimento presentasse un piano industriale ed editoriale per il rilancio di Ciociaria e Latina oggi, ma a tutt’oggi non ve n’è traccia alcuna.
Ricordiamo che il salvataggio della Neo è avvenuto anche e soprattutto per il senso i responsabilità di un corpo redazionale, giornalisti e poligrafici, che paga con un contratto di solidarietà, cioè col taglio della retribuzione, il risanamento, finora soltanto auspicato, della società. E’ arrivato il momento che anche il socio di riferimento faccia interamente la sua parte. Il sindacato e i lavoratori si aspettano a breve una ricapitalizzazione e un progetto senza i quali, soprattutto in un momento di crisi del settore, non c’è futuro. Da parte loro le organizzazioni sindacali ribadiscono, come hanno sempre fatto, la disponibilità al confronto purchè ciò avvenga nel quadro di relazioni industriali corrette e alla luce delle leggi e dei contratti”. 
Er. Amedei

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