Il circolo Italia dei Valori di Cassino in una conferenza stampa svoltasi il giorno 06 c.m., presso la sala Restagno del Comune di Cassino,  lanciò l’appello alla Nostra Amministrazione di deliberare in un Assise del Consiglio Comunale la richiesta di referendum abrogativo di una sola e precisa parte, denominata “Scenario di Controllo †e “Schema di flusso ATO Regionaleâ€Â del piano di gestione dei Rifiuti della Regione Lazio,  giusta Delibera del Consiglio Regionale n. 14 del 18 gennaio 2012 ed esattamente i paragrafi 10.7 e 10.8, come prevede lo Statuto Regione Lazio all’art. 61, comma 1 .
Lunedì 24 p.v. è stato inserito all’Ordine del Giorno dell’Assise Comunale il suddetto argomento. Riteniamo doveroso far presente che  siamo lieti dell’accoglimento da parte sia della Commissione Comunale preposta di aver esaminato l’argomentazione, che da parte della Presidenza del Consiglio di averla inserita come ordine di discussione nella seduta Consiliare. Siamo altrettanto sicuri di un esito positivo e largamente favorevole da parte di tutti i Consiglieri di qualunque schieramento politico, in quanto riteniamo che la problematica della raccolta, ma soprattutto del trattamento dei rifiuti, non deve essere etichettata da qualsiasi partito politico e Noi, anche se siamo stati i promotori della richiesta, da domani saremo al fianco di chiunque abbia delle soluzioni  che siano a favore di uno smaltimento dei rifiuti responsabile e vantaggioso per tutti, sia sotto l’aspetto ambientale che della salute.
E’ bene ricordare che si tratta di un referendum abrogativo, come già detto sopra, di solo due punti del Piano Regionale Rifiuti, che intende, quindi, invalidare il dimensionamento degli Impianti e che potrà sia obbligare la Regione a rinunciare all’impianto Tmb di Paliano ed alla nascita di altri, che ad  individuare altre aree da destinare a discariche, per poter ospitare l’enorme quantità di rifiuti che non vanno all’inceneritore.
Il testo che si vuole abrogare prevede che la Regione possa, nel caso in cui il sistema di raccolta differenziata porta a porta non dovesse raggiungere l’obiettivo minimo del 65%, come previsto dalle normative Europea e nazionale, ricorrere a tutte quelle tecnologie obsolete, quali discariche a cielo aperto ed inceneritori, dove nessuno riuscirà mai a controllare effettivamente  cosa si smaltisce e cosa si immette nell’ambiente. Soprattutto vogliamo che nessun altro territorio della nostra Regione venga avvelenato con una discarica o con inceneritori o stravolto dalla presenza di un qualsiasi altro ecomostro, sia esso un impianto a biogas o una centrale a carbone.
In conclusione, saremmo felici ed entusiasti del fatto che la Delibera venga votata con consenso unanime da parte di tutti i Consiglieri sia di maggioranza che di opposizione, in quanto questo problema necessita di una soluzione di grande civiltà da parte di tutti.