La Cgil accusa: “Il comune di Cassino non coinvolge le parti sociali”
6 Settembre 2012Da Benedetto Truppa, CGIL Cassino, riceviamo e pubblichiamo
L’Amministrazione Comunale di Cassino dopo l’esito elettorale ha avuto con le OOSS incontri dove aveva più volte manifestato una forte impegno a coinvolgere le parti sociali alle decisioni relative alle scelte di indirizzo politico e sociale dell’Ente.
Dobbiamo purtroppo constatare che tale impegno è stato puntualmente e costantemente disatteso e le scelte dell’Amministrazione Comunale in alcuni casi non hanno neanche garantito le procedure di consultazione formali previste dalla legge e dai contratti di lavoro.
Cose non secondarie se si pensa che la mobilità esterna ed interna dei lavoratori ed il bilancio del Comune, quindi l’organizzazione della macchina comunale e le relative scelte politiche e di gestione, non hanno visto questa Amministrazione, come dovuto, coinvolgere le OOSS.
La contrarietà non è solo determinata dal metodo, ma in molti casi, anche nel merito le scelte di questa Amministrazione non possono trovare la condivisione della CGIL.
L’ultima scelta politica di questa Amministrazione di esternalizzare il servizio dell’asilo nido a privati non può che vederci contrari.
Noi riteniamo che soprattutto la scuola deve avere una gestione pubblica perché deve essere in grado di garantire, soprattutto in un periodo di forte crisi, la pluralità e l’accessibilità a tutti.
Questo servizio da sempre gestito in modo diretto dal Comune e visto all’esterno come esempio di buona Amministrazione da imitare, con operatrici pubbliche qualificate, oggi viene azzerato e dato in gestione a privati che sicuramente dovranno essi stessi avere nella gestione una fonte di guadagno.
Questa scelta al di là della qualità del servizio che verrà prestato in futuro, determinerà sicuramente per il Comune un aumento di spesa in quanto il costo del servizio a carico del Comune comprensivo del costo del personale comunale è fino ad oggi pari a circa 500.000 euro l’anno; con la nuova gestione il costo del servizio rimarrà invariato ma il personale comunale che non svolgerà più quel servizio determinerà un costo aggiuntivo
Le esose tariffe applicate alle famiglie che utilizzeranno l’asilo nido insieme alle scelte fatte da questa Amministrazione quali le alte aliquote IMU e l’addizionale Comunale, anche se motivate da gravi carenze economiche ereditate dalle passate Amministrazioni e dai tagli decisi dagli ultimi Governi e dalla Regione Lazio, non possono trovare giustificazione politica da parte di una Amministrazione che nel suo programma prevedeva la tutela delle fasce più deboli.
La CGIL nel ribadire la contrarietà nel metodo e nel merito di molte scelte determinanti operate da questa Amministrazione, nel ritenere che tali decisioni sembrano ricalcare la politica del Governo Monti con tagli indiscriminati che colpiscono soprattutto i più deboli, lavoratori dipendenti, disoccupati e pensionati, chiede all’Amministrazione di ripensare alle scelte fatte e di riaprire immediatamente un confronto costruttivo con la città iniziando dalle parti sociali.