Dall’Ufficio stampa Legambiente Lazio riceviamo e pubblichiamo: “In queste ore di scandalo per la Regione Lazio, le dimissioni dei consiglieri sono l’unico atto concreto che può restituire quella dignità che è fondamentale abbiano l’istituzione e la politica, l’unica strada per battere l’anti-politica e ridare spazio alla politica vera -afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Nello scandalo per i fondi ai partiti nella Regione Lazio da un lato ci sono dei reati, sui quali la giustizia farà il suo corso per denunciare auto, vacanze e cose assurde e illegali, ma dall’altro c’è qualcosa di più, perché anche i fondi spesi in modo diciamo “regolare†gridano vendetta, per l’immenso fiume di denaro, ancor di più tenendo conto della crisi che stiamo attraversando. Per questo serve un atto di rispetto per le istituzioni, per la cosa pubblica, con le dimissioni da parte dei consiglieri prima di tutto, di opposizione come di maggioranza, visto che è in Consiglio regionale che tutto è andato in scena, ed è assurdo che ancora qualcuno non lo capisca. In questo contesto, è ovvio che agli occhi dei cittadini è totale la delegittimazione per chi governa, è difficile poter distinguere, potersi fidare, bisogna fermarsi. E se non saranno i consiglieri a trovare i numeri, allora è bene che sia la Presidente Polverini a prendere atto della situazione e staccare la spina. Queste settimane devono però servire a cambiare la politica, servono nuove regole per riaprire le porte del palazzo ai cittadini, serve una nuova trasparenza della pubblica amministrazione e della classe dirigente, devono essere amplificati i luoghi e le forme della partecipazione alla vita pubblica, serve una nuova condivisione delle scelte con i cittadini. Tutti i giorni riceviamo decine di richieste in Legambiente sulle cose che stanno più a cuore dei cittadini, richieste dalle quali viene una domanda forte di politica vera, cosa molto molto diversa dall’anti-politica, visto che i cittadini sanno bene che se la politica vera manca, vincono gli interessi che combattiamo, i poteri di sempre.â€