“Ho già predisposto la proposta di deliberazione – dichiara il Presidente – per agire dinanzi al Tar del Lazio contro la delibera del Consiglio dei Ministri del 20 luglio 2012, pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 24 dello stesso meseâ€.
“Se, infatti – aggiunge Iannarilli – quella l’atto del Governo indica termini, peraltro alquanto discutibili, di dimensione territoriale (2.500 Kmq) e di popolazione residente (350.000 abitanti), che significano disco verde per il mantenimento della Provincia di Frosinone, al comma 6 dell’articolo 1, stabilisce che “Il comune capoluogo di ciascuna delle province esistenti in esito al riordino, è, tra i comuni già capoluogo delle province oggetto del riordino, quello con la maggio popolazione residente. Questa disposizione suona come una vera e propria beffa.
Non posso accettare il trasferimento della sede a Latina; ma non già per una sciocca ragione di campanilismo (con Latina facciamo da anni battaglie comuni per la tutela del territorio del sud della regione).
Non posso accettarlo perché il trasferimento della sede provoca danni gravi ed irreparabili, oltre che all’immagine di Frosinone, anche alla economia della provincia e soprattutto per i servizi ai cittadiniâ€.
“Sottolineo – conclude Iannarilli – che la conseguenza sarebbe poi, con la inevitabile rimodulazione degli uffici statali, la perdita di molti presidi, a cominciare dalla Prefettura e dalla Questura.
Lotteremo fino allo spasimo per la tutela degli interessi del nostro territorio. Il voto contrario alla fiducia sulla “spending review†al Governo cosiddetto tecnico, né è una palese dimostrazione. Non possiamo avvalere scelte che da questo punto di vista stanno uccidendo le autonomie locali.â€