I parcheggi per disabili possono essere del tipo ‘libero’ oppure ‘nominativo’. In quest’ultimo caso l’uso è consentito solo ed esclusivamente al titolare della relativa autorizzazione rilasciata dalla Polizia Locale o dal sindaco. A Cassino, però, non sempre è così. È quanto avviene, in modo sistematico e da qualche settimana, per il parcheggio riservato “nominativo†di un bambino disabile, che viene occupato da un’altra auto, pur munita di contrassegno per invalidi. Il vero problema non è tanto questo, anche se non di poco conto perché fa apparire l’intera vicenda una “guerra fra poveriâ€, ma che chi deve sanzionare l’abuso e soprattutto restituire il parcheggio al legittimo titolare non lo fa rifugiandosi nel fatto che anche quella è un’auto di un disabile. In realtà le cose non sono come si vuol far credere. È vero che quella è l’auto di un altro disabile, ma il parcheggio in questione è concesso dal Comune ad un disabile preciso con l’indicazione, sulla segnaletica verticale, del numero di concessione e nessun altro può o deve utilizzarlo! Se non si rimuove l’auto abusiva non ha senso che quel posto sia “nominativoâ€. In realtà le scuse avanzate per non rimuovere l’auto sembrano essere soltanto pretestuose. Forse varrà la pena ricordare a chi deve effettuare i controlli che i disabili hanno dei diritti, ma anche dei doveri e se quel posto è assegnato ad un disabile, peraltro  un bambino in età scolare, deve essere solo ed esclusivamente a lui garantito e l’auto abusiva deve essere rimossa!
F. Pensabene