Si è svolta oggi, martedì 2 ottobre, presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, la cerimonia di chiusura amministrativa della campagna estiva antincendio boschivo. Il Capo Dipartimento, Franco Gabrielli, ha colto l’occasione per plaudire ai piloti e alle rappresentanze delle strutture operative che anche quest’anno si sono prodigati per fronteggiare gli incendi boschivi di interfaccia, i più estesi o rischiosi per la popolazione e le infrastrutture.
La campagna estiva Aib 2012 si è conclusa il 30 settembre con un bilancio complessivo di 1.766 richieste di concorso aereo della flotta statale pervenute dalle Regioni al Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) del Dipartimento della Protezione Civile. Il dato evidenzia un incremento del numero di interventi pari a circa il 30% rispetto al 2011, complici la prolungata siccità e l’elevato numero di giorni consecutivi di temperature al di sopra della media stagionale. Il 2012 è stato un anno particolarmente impegnativo, ancora lontano dal 2007, quando si registrò il record di richieste, ben 2.463 nel solo periodo della campagna estiva.
Anche quest’anno il numero più elevato di domande di intervento sono giunte dalle due Isole maggiori e dal Sud Italia: 380 dalla Sicilia, 283 dalla Calabria, 260 dalla Campania, 125 dalla Puglia, 116 dalla Sardegna, 79 dalla Basilicata. Tra le regioni del centro, dalle quali sono arrivate in tutto 491 richieste, il Lazio è stata quella più colpita, tanto da fare richiesta per ottenere il concorso della flotta statale per ben 263 volte; dal Nord, invece, il numero di domande è stato nettamente inferiore, 32 in tutto, con 21 dalla sola Liguria.
Durante quest’estate, la flotta aerea dello Stato ha operato al di fuori del territorio nazionale, prima in Grecia e poi in Albania, dove a causa di violenti ed estesi roghi, si è reso necessario il supporto europeo: i Canadair hanno operato sulle fiamme effettuando oltre 200 lanci di acqua e liquido ritardante, ciascuno con una capacità di 6.000 litri, per un totale di 60 ore di volo.
Infine, è utile ricordare che il patrimonio forestale italiano, tra i più importanti d’Europa per ampiezza e varietà di specie, costituisce un’immensa ricchezza per l’ambiente e l’economia, per l’equilibrio del territorio e per la conservazione della biodiversità e del paesaggio. Preservarlo e tutelarlo è un dovere delle Istituzioni ma anche di ogni singolo cittadino che, attraverso un’adeguata cultura di protezione civile, può contribuire ad un ciclo virtuoso del sistema.