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Crescono in Italia le manifestazioni allergiche, specialisti a congresso all’Università di Chieti

Le manifestazioni allergiche sono in crescita in Italia, infatti la percentuale è salita ad un allarmante 30%, particolarmente colpiti sono i bambini e gli adolescenti: il 10% degli under 14 soffre di asma bronchiale nell’80% dei casi provocata da allergie, il 18-20% soffre invece di rinite allergica, mentre il 10% ha la dermatite atopica. Tale grave incremento è occasione di approfondimento nel Congresso “Nuove prospettive in Pneumo-Allergologia Pediatrica” che si terrà nei giorni 26 e 27 Ottobre a Chieti, presso l’Università “G. d’Annunzio, tale evento è stato organizzato dal Prof. Francesco Chiarelli, Direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Chieti, e dalla dott.ssa Sabrina Di Pillo, responsabile del Servizio Regionale di Allergologia e Fisiopatologia Respiratoria della Clinica Pediatrica di Chieti. Tratterà dei più recenti protocolli diagnostici, terapeutici e di prevenzione relativi a malattie respiratorie ed allergie alimentari. E’ un importante momento di confronto sui problemi del bambino allergico nella sua globalità tra esperti di allergologia e fisiopatologia respiratoria pediatrica, pediatri di famiglia ed allergologi pediatri, con l’obiettivo di individuare gli interventi preventivi più idonei e i comportamenti più sicuri per la vita del bambino e la serenità delle famiglie, oltre a ottimizzare gli strumenti di diagnosi e terapia delle malattie allergiche. L’atopia rimane per tutta la vita ma l’organismo del bambino allergico è in grado di raggiungere la tolleranza nei confronti della sostanza a cui è allergico (specie per i principali alimenti come latte e uovo) anche nel corso dei primi anni di vita; il controllo periodico dello specialista, su consiglio del pediatra, permetterà di monitorare attraverso i test allergologici, i test di provocazione orale e le prove di funzionalità respiratoria il controllo delle malattie allergiche. E’ documentato inoltre che solo ottenendo un buon controllo dell’asma si può abbattere il rischio di riacutizzazioni, di eventi avversi legati all’uso inadeguato di farmaci, l’accesso “urgente” dal pediatra, l’uso di farmaci “di emergenza”, i veri momenti “rischiosi” nella storia dell’asma. Se l’asma non è in controllo ottimale in genere ci sono dei motivi che possono sfuggire ad un primo giudizio: comorbidità, abitudini di vita che incidano sull’andamento della malattia o sulla risposta ai farmaci, la non corretta o non continuativa adesione alla terapia. Inoltre al bambino che ha già sofferto di reazioni molto gravi a contatto dell’alimento o del farmaco allergizzante o a seguito di punture di insetti deve essere garantita la fornitura gratuita del farmaco salvavita per prevenire lo shock anafilattico, che deve essere sempre disponibile e somministrata immediatamente al bisogno; va periodicamente istruito (sia il bambino che la sua famiglia) sull’uso dello strumento e sui successivi provvedimenti di pronto intervento. Ed infine è importante che i bambini allergici ed asmatici abbiano il diritto di vivere la scuola, lo sport e i momenti ricreativi, sotto il controllo di personale addestrato nello specifico, con la serenità e la spensieratezza tipica della loro età.

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