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L’assessore Scaccia si dimette, il sindaco accusa la Coldiretti

Lucrezia Scaccia, assessore al personale e alla polizia municipale di Frosinone, e dipendente della Coldiretti, ha presentato venerdì le sue dimissioni al sindaco Nicola Ottaviani. Proprio il primo cittadino, in una lettera aperta indirizzata alla presidenza della Coldiretti Nazionale ha accusato di faziosità politica la rappresentanza provinciale scrivendo:
“Illustre presidente,
sono costretto a ricorrere alla sua se.llnsibilità istituzionale per evitare che alcuni ambienti della Coldiretti, a livello regionale e locale, continuino a recitare un improprio ed irrituale ruolo di “tifosi” all’interno del dibattito e delle competizioni politiche ed amministrative.
Purtroppo, infatti, all’assessore Lucrezia Scaccia, delegata al municipio di Frosinone al personale e alla polizia municipale, è stato chiesto da parte di alcuni Suoi dirigenti di scegliere tra continuare a fare l’assessore al capoluogo oppure rinunciare allo stipendio come dipendente della Coldiretti, invitandola, in buona sostanza, alle dimissioni “suggerite”.
Di contro, le deroghe concesse dallo statuto agli amministratori pubblici, ancorché dipendenti della Coldiretti, sono innumerevoli in tutta la Penisola, mentre risulta anomalo ed illogico che ciò avvenga, per il comune di Frosinone, a distanza di ben quattro mesi dall’assunzione della carica.

In realtà, ancor più anomalo, e a questo punto inquietante, risulta constatare che ciò avvenga all’indomani delle elezioni amministrative di Frosinone nelle quali un vostro dirigente regionale di primissimo piano si è speso quotidianamente nella propaganda a favore di un altro candidato a sindaco e di un altro consigliere comunale, diverso da Lucrezia Scaccia, dando un’immagine di inusitata parzialità e di interesse nell’esito della competizione elettorale. Peraltro, è lo stesso dirigente regionale ai massimi livelli, che aveva tentato di essere candidato a sindaco di Frosinone, ricorrendo anche ai buoni uffici per lui disattesi di Alemanno, senza volersi cimentare nelle primarie del centrodestra e pensando di ricevere l’investitura divina, saltando ogni più elementare confronto democratico. Chiaramente, Lucrezia Scaccia, madre di famiglia, e non certo dotata di patrimonio al sole, è costretta suo malgrado a dimettersi dalla carica pubblica, chiudendo una vicenda esecrabile che parte da lontano e che lascia aperta una dolorosa ferita nel percorso della democrazia e nella presenza delle donne ai vertici delle istituzioni.
Le chiedo, allora presidente, di ripristinare un’effettiva trasparenza ed imparzialità nell’operato della Coldiretti nel rapporto con la politica, locale, affinché non sia gettato nel fango l’impegno ed il ricordo di fondatori come Paolo Bonomi, da parte di chi non ha il coraggio di cimentarsi direttamente nell’agone e nel confronto politico, preferendo rimanere dietro le quinte, nell’illusione di piegare gli scopi dell’associazione alle proprie ambizioni personali”.

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