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ll nome di Serena Mollicone al bosco in cui è stata ritrovata. Il padre: “Mia figlia morta per salvare i coetanei”

Località Fonte Serena e non più Fonte Cupa. Così si chiamerà la zona all’Anitrella, frazione di Fontana Liri dove 11 anni fa venne ritrovatoil corpo di Serena Mollicone, la ragazza di Arce barbaramente uccisa a 18 anni da assassini ancora senza volto. Il padre della ragazza Guglielmo e il sindaco di Fontana Liri Giuseppe Pistilli, hanno così inaugurato una targa e l’occasione è stata utile per tornare a parlare del caso giudiziario. Al momento risultano indagati il maresciallo dei carabinieri, all’epoca comandante della stazione di Arce e la sua famiglia anche se la prova del dna, quella che ha confrontato il profilo genetico degli indagati con quello delle sostanze organiche ritrovate sul corpo della ragazza, non li ha riconosciuti compatibili. “So che le indagini stanno procedendo. – Ha detto Millicone – Gli indagati non sono stati scagionati ma non sono rstati riconosciuti colpevoli solo da quel tipo di indagine ma su di loro si continua ad indagare così come si indaga sui loro amici dell’epoca. Non sono persone stupide non avrebbero mai lasciato le loro impronte sul corpo di Serena morta perché quella sera è andata in caserma per denunciare il figlio del maresciallo per spaccio. Se non mi prende la morte prima cercherò di combattere per arrivare alla verità. Chi passerà per questa curva deve rallentare e vedrà l’insegna, i fiori e ricorderà che qui è stata trovata Serena. Trovata, e non morta, Serena infatti aveva dietro la maglia dei licheni che non appartengono a questa flora, ma licheni che sono nel carcere di Arce, dove il suo corpo è stato ‘parcheggiato’ per delle ore per decidere cosa fare. Poi è stata portata al boschetto. Lei è morta per salvare i suoi coetanei. Era andata a denunciare uno spacciatore di quella droga che stava uccidendo di overdose i ragazzi di Arce”.
rmd

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