Chi sbaglia deve pagare, anche con il carcere. Ne siamo convinti anche quando il carcere spetta ai giornalisti. Quello che resta difficile accettare è che proposte di leggi come quelle passate ieri in Senato che reintroducono il carcere per il reato di diffamazione, e quindi per i giornalisti, vengano decise da una classe politica tarlata in ogni sua forma di legalità . Scandali di ogni genere, da quelli dovuti alle ruberie a quelli sessuali. Quasi una forma di rappresaglia contro chi ha voluto e dovuto raccontare le loro “epiche†vicende fatte di squallore e di infossamento della dignità di un intero Paese. Un po’ come nominare giudice un ergastolano; chissà se in nel nostro Paese non dovremo vedere anche questo.
Ermanno Amedei