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Regione Abruzzo, via libera ai permessi per le nuove cave. La soddisfazione di Rabbuffo

“Con il provvedimento approvato è stato finalmente sbloccato il settore delle cave, comparto fondamentale per l’economia regionale soprattutto nella fase di grave crisi attuale”. Lo sostiene il Capogruppo di Fli Berardo Rabbuffo, dopo la seduta di ieri in cui è stato abolito l’articolo della Finanziaria 2012 che bloccava il rilascio dei permessi per l’apertura di nuovi impianti. “E’ un risultato importante – commenta Rabbuffo – raggiunto attraverso la condivisione con i Consiglieri di maggioranza ed è frutto di una mediazione, resasi necessaria, per superare lo stallo e la paralisi che la precedente norma aveva determinato. Era una situazione paradossale, dove le responsabilità della politica, incapace di approvare un piano per quasi trent’anni, venivano scaricate su tutte le imprese operanti nel settore estrattivo. E’ grazie alla presenza determinate di Fli in aula, e al nostro voto favorevole, che il provvedimento è stato approvato. Questa è una prima risposta al problema: dobbiamo ancora chiarire i tempi e le procedure che porteranno all’approvazione definitiva del Piano cave, atteso dal 1983. Ricordo che – continua Rabbuffo – insieme ai colleghi Stati, Menna e Milano, avevamo presentato mesi fa un progetto di legge che voleva superare la paralisi del settore estrattivo anche attraverso l’adozione di una procedura che dettava tempi certi per l’approvazione del Piano Regionale Attività Estrattive. Ieri in Consiglio – conclude Rabbuffo – si è scelta una strada diversa. Secondo le parole dell’Assessore alle Attività Produttive, verso i primi di dicembre la Giunta invierà alla competente Commissione un disciplinare. E’ questo un atto di indirizzo, che comunque non è ancora il Piano Cave. Il nostro impegno, come gruppo Fli, sarà quello di evitare di ripetere gli errori del passato, ovvero quello di non aver mai affrontato il problema della regolamentazione delle attività estrattive, attraverso infinite proroghe, come quella disposta con la L.R. 8 del 1995 con la quale fu introdotto un rinvio ‘sine die’ in vigore ancora oggi”.

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