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Scarpe Hogan taroccate in viaggio sull’A1 a Cassino, ancora un sequesto

Ieri sera verso le 21 gli agenti di polizia della sottosezione di Cassino sull’A1 nel territorio di Mignano Monte Lungo hanno fermato e controllato una Ford Focus con targa italiana, sulla quale viaggiavano due cittadini di nazionalità senegalese che venivano identificati per N.M. di anni 49 in qualità di conducente e proprietario del veicolo e N. I. di anni 30 passeggero.

Durante la fase di controllo, gli agenti notavano all’interno del veicolo numerose buste di cellophane di colore verde sistemate alla rinfusa, così come nel vano bagagliaio opportuna-mente ispezionato.

Alla specifica domanda circa il contenuto degli involucri, il conducente riferiva che si trattava scarpe marca “Hogan” acquistate in un non meglio precisato magazzino di Napoli.

Sulla scorta delle precedenti operazioni, ed in considerazione della particolare attenzione che questo reparto presta quotidianamente al contrasto della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, che ha avuto tra l’altro diversi apprezzamenti da parte della Commissione Parlamentare d’Inchiesta su tale fenomeno, gli operatori ritenevano necessario condurre i due fermati in Ufficio, al fine di esperire più accurati accertamenti in ordine alla genuinità e provenienza del materiale trasportato nonché sulle persone.

Si aveva quindi modo di riscontrare che la merce, consistente in n. 132 paia di scarpe marca “Hogan”, n. 45 portafogli, n. 20 porta telefono, n. 39 cinture, n. 10 borse tutto di marca “LOUIS VUITTON” e n. 10 cinture “DOLCE & GABBANA”, non era accompagnata da alcuna documentazione di acquisto.

Neanche in questa sede, nonostante l’evidenza, i due fornivano spiegazione circa la provenienza dei prodotti, che venivano chiaramente sequestrati per poi essere successivamente sottoposti ad un esame merceologico da parte delle aziende interessate al fine di attestarne la genuinità.

Giova precisare che l’esperienza degli operatori porta a ritenere che le scarpe in sequestro siano false, ma la supposizione vuole evidenziare che la realizzazione dei prodotti ha ormai raggiunto un elevato tasso qualitativo, tale da rendere particolarmente difficile un immediato riscontro. Tuttavia non è da escludere che possano essere prodotti originali frutto di ricettazione.

I due cittadini Senegalesi, di cui uno solo effettivamente residente in Italia a Genova, dopo i rilievi foto segnaletici venivano avvertiti che sarebbero stati denunciati alla competente A.G. per introduzione nel territorio dello Stato di merce contraffatta.

Proseguono le indagini finalizzate a smascherare il sodalizio criminoso dedito alla produzione ed alla commercializzazione di prodotti falsi.

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