Il futuro della Meccanica Mazzocchia di Alatri è tetro come quello dei suoi 57 dipendenti che da quattro mesi non percepiscono lo stipendio e che molti di essi sono sull’orlo della mobilità , e quindi del licenziamento.
Il “modello†che detta il disagio per le aziende, ormai è uguale per tutte. Alla mancanza di commesse, ci si aggiunge il mancato pagamento dei lavori svolti. Considerando che l’azienda realizza cassonetti per la raccolta della pubblica immondizia, tra i suoi clienti ha, quindi, enti comunali o aziende che lavorano direttamente per il pubblico. Gli operai sono in cassa integrazione ma l’azienda non ha più liquidità per anticipare le mensilità dell’Inps. “La situazione è gravissima – dichiara Arcangelo Compagnone della Fiom Cgil – l’azienda non riesce ad avere più credito dalle banche e neanche a farsi scontare le fatture di Enti pubblici. Abbiamo fatto una richiesta all’Inps per pagare direttamente la cassa integrazione e speriamo che questa gente possa arrivare ad avere almeno una mensilità entro Natale. Stiamo valutando alcune ipotesi, la soluzione che propongo è l’abbassamento su base volontaria del numero di dipendenti e proporre all’azienda un contratto di solidarietà che sia una sorta di part time integrato con la cassa integrazione. Cioè lavorare tutti, ma per meno ore e quelle che verrebbero meno, potrebbero essere integrate dalla cassa integrazione. Ovviamente è una soluzione ponte per arrivare, speriamo, alla fine di questa crisi ancora in vita e poi ripartireâ€.
Ermanno Amedei