Sciopera l’istituto Marco Tullio Cicerone di Formia. Buona parte dei circa 700 studenti, da giovedì non fanno lezione per una serie di motivi che avrebbero voluto discutere in una assemblea straordinaria che il preside, a detta dei rappresentanti d’istituto, non ha voluto concedere. “Abbiamo il diritto a due assemblee straordinarie l’anno – dicono i rappresentanti – è quello il modo per confrontarci, tutti insieme, su problemi comuni come ad esempio il bollettino scolastico da 80 euro di iscrizione. Non è vero che è obbligatorio come c’è scritto sul bollettino stesso, è vero che è facoltativo e nessuno ce l’ha mai detto; le famiglie in condizioni più disagiate, potrebbero anche evitare l’esborso e mandare comunque i figli a scuolaâ€. Ma i motivi veri della protesta sarebbero quelli legati all’edilizia scolastica. I ragazzi si lamentano per le dimensioni ristrette della palestra all’interno della quale, si trovano a fare lezione anche cinque classi per volta. Riferiscono anche di aule ricavate con il cartongesso nel corridoio e particolari condizioni igieniche. “Da giovedì – dicono i rappresentanti – i ragazzi hanno deciso di non partecipare alle lezioni e come rappresentanti avevamo chiesto una assemblea straordinaria anche per calmare gli animiâ€. Assemblea che il preside, però, ha ritenuto di non voler concedere neanche di fronte ad una richiesta firmata da almeno, dicono i ragazzi, 600 studenti. A noi de Ilpuntoamezzogiorno , il capo d’istituto, ha detto con faccia sorpresa, di non avere alcuna idea dei motivi che hanno spinto i ragazzi allo sciopero, di averne incontrato i rappresentanti ma di non aver ricevuto nessuna richiesta, nessuna carta scritta e di non avere la minima idea dei motivi dello sciopero. Eppure i ragazzi hanno detto altro. Ci mente?
Ermanno Amedei