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Iannarilli: “Il pony di Esperia e’ una risorsa del territorio. Cinelli non sa di cosa parla”

“I comunicati, sempre meno sensati, dell’esponente del Pd Cinelli, questa volta si sono posati sul cavallino di Esperia, tra l’altro a scoppio ritardato.

A dire di Cinelli avremmo sprecato denaro destinato e vincolato all’attività di promozione (nella speranza che l’avvocato sappia di che cosa stiamo parlando) per proseguire la nostra azione di promozione della razza autoctona, il pony di Esperia appunto, che da tre anni, insieme alle associazioni degli allevatori, portiamo nella più importante manifestazione equestre d’Italia e tra le principali di Europa. Cioè Fieracavalli. Le affermazioni di Cinelli fanno particolarmente riflettere e lasciano senza parole, perché non riesco a capacitarmi di come l’esponente del Pd non si renda conto dell’importanza della faccenda. Intorno alle nostre eccellenze e peculiarità, come tutti dicono ormai fino alla noia, dobbiamo creare una parte del nostro sviluppo. Ebbene, quest’anno, dopo esserci affermati (sempre e solo grazie alla nostra amministrazione) nell’ambito dei territori portatori di cavalli importanti soprattutto per le scuole di equitazione e coloro che si occupano di ippoterapia, facendo conoscere le qualità indiscusse del nostro cavallino in tutto il mondo, siamo stati capofila del salone rappresentando il Lazio. Con noi ci sono le associazioni che, per esempio (tanto per rendere edotto Cinelli che appare vivere in un altro mondo) sono ormai famose e hanno ottenuto riconoscimenti dalla stampa nazionale e internazionale per organizzare i percorsi a cavallo sulla nostra via Sancti Benedicti. Un prodotto turistico, questo, dal valore incommensurabile. Inoltre anche i sassi ormai sanno quanto si debba lavorare intorno all’immagine del nostro cavallino per salvarlo dall’estinzione. Tra le altre cose i branchi che vivono allo stato brado sulle nostre montagne sono sempre più a rischio, ora anche per l’incremento della presenza di lupi che ne stanno facendo strage. Intorno ai nostri prodotti culturali e naturali, caro Cinelli, dobbiamo essere in grado di muovere un’economia. Solo così, infatti, si possono salvare. E allora ritengo che il nostro supporto a questo tipo di economia, quello (per quel poco che possiamo) agli allevatori e ai miglioratori della razza; agli organizzatori di importanti prodotti turistici per la nostra provincia, non sia altro che un dovere. Ovviamente tutto questo a Cinelli non importa e, infatti, si è visto cosa sono stati capaci di fare con tutti i soldi che avevano a disposizione quando governavano loro, nel periodo delle vacche grasse: niente! Infine ricordo a Cinelli che il bilancio di un ente e formato di tanti capitoli e recano la descrizione del loro utilizzo. Le nostre spese di promozione e di rappresentanza sono neanche la decima parte di quelle che che venivano impiegate dalla Provincia di Frosinone prima del nostro ingresso. Non abbiamo mai sperperato denaro, noi>. E’ quanto afferma il Presidente della Provincia, Iannarilli”.

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