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Le Energie Rinnovabili possono soddisfare il 99,9% di richiesta di elettricità. La vera sfida per il futuro

Il nostro Paese, come molti altri in Europa e non solo, sono alla ricerca di nuove fonti energetiche che sostituiscano la dipendenza dai combustibili tradizionali e che riducano l’Effetto Serra e l’inquinamento ambientale. In questa visione, quindi, si tende a privilegiare quelle fonti energetiche alternative, rinnovabili e che sfruttino le risorse naturali. Solare, eolico off shore, celle a idrogeno e tutte le altre possibilità. Una  combinazione di tutte le fonti rinnovabili potrebbe soddisfare il 99,9% della domanda di elettricità. Tutto questo a prezzi competitivi e molto simili a quelli odierni. Sotto questo aspetto l’Italia ha un potenziale enorme, per il suo clima, per la sua posizione geografica e per le risorse energetiche in questo settore forse più importante a livello europeo e mondiale. Questa situazione favorevole allo sviluppo, nel nostro Paese, di energie alternative è confermato dai risultati di uno studio dell’Università del Delaware pubblicato sul Journal of Power Sources.  Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno sviluppato un modello computerizzato che considera diverse combinazioni di fonti di energia. Ogni scenario elaborato è stato applicato a quattro anni di dati meteorologici e domanda di elettricità relativi ad alcune regioni degli Usa. In totale sono state analizzate 28 miliardi di combinazioni, verificate e selezionate anche in base ai costi. Il risultato finale è sorprendente: con una scelta accurata, anche in aree molto ampie, si può soddisfare interamente la domanda di energia con le sole rinnovabili e mantenendo una frazione di fonti fossili solo come “backup”.  «Ad esempio utilizzando idrogeno come stoccaggio, possiamo creare un sistema elettrico che soddisfi un bisogno di 72 Gigawatt per il 99,9% del tempo utilizzando 17Gw di solare, 68Gw di eolico offshore e 115 Gw di eolico normale – scrivono gli autori – la chiave è fare una ricerca accurata del mix opportuno di fonti e di sistemi di stoccaggio, insieme a una buona analisi dei costi». Certo lo studio dei ricercatori statunitensi ha confermato quello che da anni le associazioni ambientaliste sostengono e si battono per realizzare in misura sempre maggiore non solo in Italia, ma i tutto il mondo. Il futuro energetico del nostro Paese, in considerazione anche del crescente prezzo dei combustibili tradizionali e dell’impatto negativo che questo ha sulla nostra economia e sull’ambiente, dovrà essere al centro dei programmi dei governi che guideranno l’Italia nei prossimi anni, partendo già dalla nuova legislatura che scaturirà dopo il voto del prossimo febbraio.

F. Pensabene

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