Alla fine, il comune di Aquino ha detto basta, e ha ordinato all’acea ato5 di rimuovere il manufatto fognario sulla scarpata del sottoferrovia al bivio sulla Casilina, e causa concomitante, e spesso unica, dei frequenti allagamenti della stessa struttura viaria.
E’ quanto si evince dall’ordinanza emanata dal comune e pubblicata anche sul sito web dello stesso, e firmata, oltre che dal responsabile tecnico dello stesso Ente, anche dal Sindaco, nella sua veste di responsabile posto a tutela della salute pubblica, secondo l’articolo 50 del testo unico.
L’ordinanza infatti, richiama come motivo di questa decisione, il difettoso funzionamento del pozzo di raccolta dei reflui fognari provenienti dai territori circostanti e che provoca in continuazione, in presenza di “troppo pieno”, fuoriuscita di liquame che invade la sede stradale, e non solo allagando la stessa strada le cui conseguenze immediate sono il blocco dell’accesso al centro urbano, ma ovviamente anche grave pericolo igienico in quanto sono gli stessi liquami a invadere la strada e successivamente anche i terreni su cui dopo vengono riversate le acque che invadono
il sottovia aquinate.
Addirittura lo “sversamento” può avvenire anche in assenza di pioggia, come accaduto nell’ultima occasione di interruzione del traffico, citando, l’ordinanza, proprio il giorno 3 scorso, quando, in condizioni di bel tempo, il sottopasso è stato invaso da liquami fognari, come attestato anche da una relazione della polizia municipale.
Per questo motivo, visto che a nulla sono valse le innumerevoli diffide rivolte all’ente gestore per eliminare gli inconvenienti causa di gravi danni per la collettività , si è proceduto alla grave misura di ordinare la rimozione della struttura, e per tale rimozione, l’ordinanza dà il termine di trenta giorni.
A proposito lo stesso sindaco Antonino Grincia, che tra l’altro viene citato nella stessa ordinanza per aver varie volte sollecitato il responsabile tecnico a predisporre un atto del genere, commenta… “quello che è successo lunedì scorso, quando in assenza di pioggia, e con buone condizioni meteorologiche, si è dovuto chiudere il sottopassaggio per lo sversamento di reflui fognari, è la prova del nove che quanto sempre asserito da noi circa le responsabilità per i continui allagamenti, corrisponde alla realtà dei fatti.
Dopo anni e anni, non è più possibile tollerare che la strada principale di accesso ad Aquino, sia invasa da liquami fognari che tra l’altro spesso sono la causa della chiusura al traffico del sottopasso, cosa che succede da anni, nonostante un recente intervento dell’Acea sulla struttura, che però a quanto pare, non è servito a niente.
La tolleranza del Comune è stata lunghissima; ricordo bene che addirittura da molto prima che venisse realizzato
il sottoferrovia, i liquami fuoriuscivano riversandosi in un ruscello che attraversava i giardini di decine di abitazioni,
i cui proprietari dovevano vedere il loro terreni invasi da liquami di fogna; con la realizzazione del sottopasso la cosa non si è risolta, ma è peggiorata, perchè questa volta, l’aumentata portata dello scarico fognario ha anche coinvolto la circolazione da e per Aquino, contribuendo a far diventare cronica l’interruzione della circolazione su quello snodo cruciale per la città , e a creare un fortissimo malcontento nella gente per i continui disagi a cui è sottoposta nonostante il continuo e “costoso” impegno dell’amministrazione per ovviarvi; nè poi è più tollerabile la cosa anche per le gravi ricadute igienico-sanitarie. Abbiamo aspettato anni e anni che si intervenisse sul serio su questa situazione, ma i palliativi non sono serviti ad impedire che i liquami fognari provenienti da ogni dove e che vengono convogliati su Aquino, fossero ricondotti nell’unico posto dove devono stare, cioè nelle condotte fognarie.
“Siamo tutti stanchi di subire e affrontare questi disagi, e di stare da anni sempre attaccati al telefono per chiamare tecnici e operatori dell’ente gestore, sempre per lo stesso annoso motivo.
“Spero che adesso finalmente si capisca la gravità della situazione e che si muovano veramente per chiudere con questo problema; del resto da molto tempo era stato fatto presente che se la cosa non fosse stata risolta veramente e definitivamente, saremmo arrivati a questo… adesso aspettiamo che l’ordinanza faccia il suo corso”.