Mille partecipanti, un’invasione pacifica di Roma per difendere con la forza delle idee le prerogative del territorio. La manifestazione di protesta contro il provvedimento di riordino delle province, che vedrebbe, così come è stato concepito dal Governo Monti, Frosinone perdere lo status di capoluogo pur avendo la Ciociaria tutti i requisiti previsti dal decreto legge 188/12 a vantaggio di Latina, provincia manchevole di uno dei tre canoni sanciti dalla norma, solo perché più popolosa, si è rivelata un successo, anche al di là delle aspettative della vigilia.
“Un primo obiettivo l’abbiamo raggiunto – ha detto il Sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani – ovvero quello di tenere alta la tensione su una riforma che, se andasse in porto, costituirebbe la mazzata finale sulla nostra economia già sofferente. Quella che stiamo conducendo non è una battaglia di retrovia finalizzata a salvaguardare qualche poltrona politica, come qualcuno in maniera maliziosa ha insinuato, bensì stiamo lottando per la conservazione sul nostro territorio di 2.000 posti di lavoro, che, con la perdita del capoluogo, svanirebbero come neve al sole con tutte le conseguenze che ben si possono immaginare. Mentre i posti nel settore privato, infatti, si possono rigenerare, nel pubblico impiego il processo ha natura irreversibile, per cui ciò che si perde viene a mancare definitivamenteâ€.
“Ai senatori che ci hanno ricevuto – ha continuato il Sindaco Ottaviani – abbiamo chiesto, innanzitutto, di difendere la Costituzione da un attacco senza precedenti, poiché è inammissibile che l’articolo 133, quello che tratta anche la materia della revisione delle circoscrizioni provinciali, possa essere, di fatto, emendato con un decreto legge da un Governo che non è stato neanche voluto dal popolo. Abbiamo chiesto, poi, che l’eventuale testo che sarà licenziato dal Parlamento, venga sottoposto al vaglio popolare tramite un referendum, dal momento che ci sembra ovvio e opportuno che debbano essere i cittadini ad avere l’ultima parola su questioni di tal genereâ€.
“Il 10 e l’11 dicembre il decreto legge passerà all’esame del Senato. E’ lì che si gioca ora la partita. Noi non abbasseremo la guardia e con ogni probabilità in quei giorni saremo di nuovo a Roma, con i cittadini dei nostri territori per far sentire la nostra presenza. Voglio ringraziare sentitamente tutti i comitati, le decine di sindaci della nostra provincia, glia amministratori di Chieti, Latina, Siena, Barletta, Avellino, i ragazzi del tifo organizzato del Frosinone, i cittadini che si sono uniti in questa lotta, e se qualche risultato ad oggi è stato ottenuto lo si deve al loro impegno. Questa è una questione che non ha colore politico, nonostante il fatto che qualcuno continui a cercare convenienze di basso profilo anche in questa vicenda. Qui si tratta solo di essere a favore o contro la città di Frosinone e tutti coloro che sono stati presenti a Roma sotto la grandine erano per la sopravvivenza dell’economia e del territorio di Frosinoneâ€.